“Le guide turistiche aspettavano da 10 anni la riforma che siamo riusciti ad approvare in consiglio dei ministri – scrive su Twitter il ministro del Turismo Daniela Santanchè – Una grande soddisfazione per una professione centrale per il settore, che merita di essere difesa dagli abusivi”
“Con le misure di oggi diamo vita a una vera e propria rivoluzione nel turismo, che finalmente potrà avere, per la prima volta nella storia della Nazione, un piano frutto di una visione industriale che verrà attuato in stretto rapporto con le Regioni – commenta così il Ministro del Turismo Daniela Santanchè il pacchetto di misure sul turismo approvato ieri 17 luglio 2023 in Cdm – Una rivoluzione che passa anche per la riforma delle guide turistiche approvata oggi nel Consiglio dei ministri che, attesa da oltre dieci anni, è frutto di una concertazione proficua ed efficace con le parti interessate”.
Su proposta del Ministro del Turismo Daniela Santanchè, il CDM ha approvato un pacchetto di misure strutturali, coese e coordinate per il rafforzamento strategico e industriale del settore turistico.
Le misure sono:
- Disegno di legge recante “Disciplina della professione di guida turistica”
- Piano strategico del turismo 2023-2027
Il disegno di legge recante “Disciplina della professione di guida turistica” finalizzato a creare un ordinamento professionale univoco delle guide turistiche, regolamentandone i principi fondamentali e definendo uno standard omogeneo dei livelli della prestazione per tutto il territorio nazionale, parimenti rafforzando il contrasto all’abusivismo.
Allo scopo, la misura prevede, altresì:
- il superamento di un esame di abilitazione nazionale come requisito per l’esercizio della professione di guida turistica, indetto dal Ministero del turismo con cadenza almeno annuale, consistente in una prova scritta, una orale e una tecnico-pratica;
- l’istituzione di un elenco nazionale delle guide turistiche, l’iscrizione al quale è condizione necessaria per svolgere l’attività di guida turistica (fatti salvi coloro i quali esercitano la professione su base temporanea e occasionale o coloro che svolgono visite straordinarie e gratuite presso siti non qualificabili come istituti e luoghi della cultura aperti al pubblico);
- l’attribuzione di uno specifico codice Ateco, da parte dell’Istat, per definire una specifica classificazione delle attività inerenti alla professione di guida turistica;
- la possibilità, per le guide turistiche, di conseguire ulteriori specializzazioni tematiche e territoriali e l’obbligo di aggiornamento professionale;
- le sanzioni da applicare in caso di esercizio abusivo della professione e di avvalimento di soggetti non iscritti nell’elenco nazionale per lo svolgimento di visite guidate.
Il primo Piano strategico del turismo (Pst), inerente al periodo 2023-2027, presenta un’analisi approfondita del turismo e dei suoi segmenti, delineando una politica basata su un rapporto sinergico tra Ministero, Regioni e portatori d’interesse, al fine di favorire l’incremento dell’occupazione e l’impatto sul Pil in termini strutturali.
Il documento formalizza la visione industriale del settore, basata su obiettivi, cronoprogramma e misurazione dei risultati, snodandosi lungo cinque pilastri strategici: governance, innovazione, qualità e inclusione, formazione e carriere professionali turistiche, sostenibilità.
La metodologia di realizzazione del Pst ruota intorno a tre elementi fondamentali:
- il ruolo delle Regioni, nell’ambito di un modello permanente e condiviso di governance e monitoraggio Stato-Regioni;
- il ruolo del Tourism Digital Hub, ossia la piattaforma web multicanale dedicata alla gestione integrata e unitaria di tutta l’offerta turistico-ricettiva nazionale;
- il ruolo della comunicazione, in un’ottica partecipativa e condivisa con i portatori d’interesse.
Sarà anche attivato un sistema di ascolto dei territori per raccogliere le progettualità che provengono dalle realtà locali.
Roma, 17 luglio 2023 – Ministero del Turismo