L’opera si rifà alla processione descritta da Dante nel XXIX Canto del Purgatorio: l’ultimo, il più complesso,
ampio e ricco di significazione dei riti liturgici che costituiscono una delle più essenziali strutture della
seconda Cantica. Un corteo che ritrova le sue radici nelle rappresentazioni popolari, che riporta tutti gli
elementi propri degli spettacoli sacri terreni: la danza, il canto assolo o corale e l’annunciazione; un
momento spirituale e terreno allo stesso tempo.
Siamo nel Paradiso terrestre e sotto lo sguardo di Dante si apre una processione di simboli che rifacendosi ai testi biblici, in particolare L’Apocalisse ed Ezechiele, ci offre una rappresentazione storica della Chiesa.
É proprio quest’insieme di elementi a suggerire l’immagine del quadro vivente, del tableau vivant, in cui
affonda le radici la staged photography, ambito in cui opera Valentina Vannicola. L’antico, lo storico ed il
arrivano così a fondersi in un’unica opera.
Quest’ultimo periodo, una squadra instancabile ha lavorato alla produzione de “La processione mistica”,
opera della Vannicola che verrà realizzata tra pochi giorni sulle colline di Tolfa, paese natale dell’artista,
con il sostegno di tutta la comunità che tanto si sta spendendo per la realizzazione di questo lavoro.
L’opera si rifà alla processione descritta da Dante nel XXIX Canto del Purgatorio e quest’anno entrerà
nelle Collezioni Fotografia del MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo.
In queste settimane il Museo Civico Archeologico di Tolfa ha aperto le sue porte dedicando una sezione
dei suoi spazi alla creazione dell’opera e trasformandosi in una sorta di fucina creativa: laboratorio per le
sarte che stanno confezionando gli abiti, luogo in cui vengono gli attori (abitanti del paese) per la prova
costume e meta di curiosi. Il fatto che il tutto si possa svolgere in uno spazio istituzionale di tale caratura
e apertura sta donando un valore aggiunto all’opera, diventandone quasi il fulcro.
Il team delle sarte che ha seguito con dedizione il confezionamento dei costumi di scena -creati sui
cartamodelli dell’Accademia Koefia, ideati partendo dai bozzetti di Valentina Vannicola- è composto da:
Gina Ceccarelli / Teresa Frau / Antonella Mellini / Paola Mignanti / Nadia Sgriscia
Fondamentale il supporto de il Museo Archeologico di Tolfa nelle figure del Direttore Giordano Iacomelli
e le Dott.sse Teresa Piroli e Manuela Monaldi. Importante il sostegno del Comune e la Protezione Civile di
Tolfa per tutte le energie messe in campo.
Riceviamo e pubblichiamo