“PENSACI GIACOMINO” di Luigi Pirandello
regìa Luca Ferrini
con
Maurizio Ranieri, Lucia Tamborrino, Monica Belardinelli, Raffaele Balzano, Paolo Roca Rey, Gianluca Macrì, Stefano La Cava, Lucrezia Leonardi
Il professor Agostino Toti, settantenne, sposa, per beneficarla, la giovane figlia del bidello della scuola dove insegna; la bella Lillina infatti è stata scacciata dai genitori perché incinta e impossibilitata a sposare Giacomino, il fidanzato povero, che non può mantenerla. Il professore pur essendo legalmente il marito di Lillina, la considera una figlia, accetta in casa le visite dell’amante Giacomino e si e’ affezionato al loro figlioletto Ninì come un nonno; allorché inaspettatamente riceve una cospicua eredità, fa assumere dalla banca che custodisce il suo denaro lo stesso Giacomino come impiegato. L’intera situazione é ovviamente causa di scandalo, invidia e malignità nella cittadina di provincia in cui vivono i protagonisti della storia: i genitori di Lillina, per salvare la faccia, rifiutano di frequentare la casa della figlia; il direttore della scuola dove insegna il professore, sollecitato dai genitori degli studenti, gli vorrebbe far dare le dimissioni; Rosaria, la sorella maggiore di Giacomino, pur di allontanarlo dalla scabrosa relazione, lo fa fidanzare con una sua amica e manda il suo confessore, padre Landolina, un prete falso e ipocrita, dal professore per farsi rilasciare un “attestato di innocenza” del fratello per quanto concerne le “dicerie” su di lui e sulla giovane Lillina…. In questo testo pirandelliano la vita quotidiana e, di conseguenza, la mentalità dei personaggi, accolgono delle deviazioni rispetto all’ordine lineare delle cose, che diventano emblematici della poetica dell’umorismo dell’autore siciliano e di un ribaltamento generale di prospettive. Il finale è problematico, perché da una parte il professore appare prodigo fino a invadere la libertà altrui e si rivela del tutto sordo alle conseguenze delle sue affermazioni (tanto che Giacomino sbotta: “professore, ma lei vuol dunque proprio coprirsi di ridicolo?”); dall’altra Giacomino va contro il sentimento paterno e contro ogni logica dell’utile, ma deve affrontare un dilemma tragicomico, tanto che l’avvertimento datogli in chiusura non può che apparire infine sensato.
Toti è un eroe che ingaggia una battaglia contro una Italia ipocrita, ma soprattutto contro le convenzioni sociali e i perbenismi che tengono gli esseri umani stretti in una morsa. La regìa ha puntato su un cast giovanissimo da cui si stacca di decenni il protagonista Toti, interpretato da Maurizio Ranieri, che risulta essere, paradossalmente, più rivoluzionario ed anticonformista dei giovani personaggi con cui interagisce. Sul fondo del palcoscenico due totem scenografati che rappresentano il popolo che guarda, immobile e senza resistenza. Toti, sotto lo sguardo giudicante ma inerme di un popolo bigotto, ingaggia le sue battaglie; e i personaggi rappresentano esattamente queste battaglie che passo dopo passo, incontro dopo incontro, lo porteranno a vincere la guerra contro il perbenismo. Forse! “Pensaci, Giacomino!” è il primo vero capolavoro semplice di Pirandello. Il finale è volutamente aperto, come forse ogni finale pirandelliano dovrebbe essere!
TEATRO VITTORIA Piazza S. Maria Liberatrice 10, Roma (Testaccio)
Botteghino: 06 5740170 – 06 5740598 Vendita on-line e info: www.teatrovittoria.it
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