Straniante, anarchico e visionario, “Nada! Nada! Nada!” è il nuovo album di CignoAMP uscito venerdì 17 marzo in tutte le piattaforme digitali e in CD e musicassetta nei negozi di dischi.
Il suo primo disco “Morte e pianto rituale” è stato definito dalla critica come uno dei migliori esordi del 2022.
Ed ora la creatura di Diego Cignitti prosegue il suo personale percorso tra sperimentazione e rifiuto dei canoni musicali contemporanei.
Dagli inviti ad uscire dai sepolcri e tornare a combattere, nel nuovo lavoro “Nada! Nada! Nada!” invece le parole di CIGNO si scagliano contro il nuovo medioevo oscurantista che stiamo vivendo.
Le dieci tracce presenti nel disco demoliscono l’idea musica leggera e rifuggono da ogni forma di canzone comunemente intesa.
“Nada! Nada! Nada!” è un complesso ecosistema dove convivono inquietanti trip rock con slanci etnici e momenti mistici.
Strazianti grida scandite da loop ipnotici di percussioni, suite industrial cariche di distorsioni sature vengono poi alternate a cantilene diaboliche.
Una psicanalisi sonora della società contemporanea, una soundtrack sotto acido di un canto dantesco, un esorcismo al contrario
Anarchia e scontro, la proposta artistica di CIGNO passa anche da un’antica incisione medievale scelta come copertina.
Un eretico in fiamme, a simbolo della tragica condizione umana che incontra la violenza e i soprusi per ogni forma di dissenso a ordine costituito di sorta.
La figura del condannato per ogni azione che va a minare il pensiero allineato dominante e ogni lotta al potere: antico e moderno.
Un montaggio di frammenti video in bianco e nero diventano una era installazione estetica complementare al disco, ma anche una metaforica denuncia sociale, dove l’artista paragona il noto fatto di cronaca ad una grottesca farsa di stato.
Il disco è stato prodotto nello studio del Container Audio Room di Roberto Proietti Cignitti, che ne ha curato mix e mastering.
“Nada! Nada! Nada!” è disponibile anche in CD con distribuzione Audioglobe e musicassetta in collaborazione con Dirt Tapes.
Francesco Argento