La sfiducia al sindaco Pietro Tidei ha aperto a Santa Marinella una delle fasi politiche più complesse degli ultimi anni.
Il commissariamento guiderà la città fino alla prossima tornata elettorale, che non sarà per il referendum di marzo, una data considerata da più parti troppo ravvicinata per ipotizzare un ritorno immediato alle urne.
Le elezioni comunali, dunque, con ogni probabilità si terranno tra maggio e giugno, collocando la campagna elettorale nella piena primavera.
Sia gli esponenti dell’ex maggioranza sia quelli dell’opposizione sembrano intenzionati a tornare in campo.
Le ambizioni non mancano, e la parte del Consiglio uscente vicino a Tidei – seppur politicamente frantumato – appare determinato a ripresentarsi agli elettori.
Come spesso accade nelle fasi pre-elettorali di Santa Marinella, i primi nomi che iniziano a circolare come possibili candidati a sindaco sembrano essere più strumenti tattici che indicazioni reali.
Più di un osservatore legge queste indiscrezioni come il tentativo di “bruciare” ipotetici competitor interni, in attesa che si definisca il gioco vero.
Nel frattempo, amicizie e alleanze di facciata tengono in piedi un equilibrio fragile, destinato con ogni probabilità a frantumarsi al momento decisivo, quando la lotta per la candidatura principale diventerà senza esclusione di colpi.
Nel campo del centrodestra, i quattro partiti presenti in città – rappresentati dai rispettivi coordinatori – hanno già avviato i primi confronti.
Per ora si discute solo di linee guida e di una strategia comune che, nelle intenzioni, dovrebbe portarli uniti alla campagna elettorale.
Manca ancora il nome del candidato, ma la volontà di presentarsi come un blocco compatto sembra essere il punto fermo attorno al quale si sta lavorando.
La sinistra cittadina vive invece una fase molto più turbolenta.
La firma del consigliere più votato del PD, Jacopo Iachini, tra quelle che hanno contribuito allo scioglimento del Consiglio Comunale, ha lasciato profonde ferite politiche.
L’area progressista appare oggi disorientata, incerta sulle prossime mosse e su quali interlocutori possano essere considerati affidabili per la costruzione di un nuovo progetto amministrativo.
Accanto ai partiti tradizionali, i movimenti civici si preparano a giocare un ruolo tutt’altro che marginale.
In particolare, la lista “Io Amo Santa Marinella”, guidata da Stefano Marino, non ha modificato la propria impostazione: nessuna alleanza con i partiti, nessuna apertura a compromessi.
Un percorso identitario e autonomo, portato avanti da oltre due anni e mezzo e che oggi sembra contare su un seguito più consistente rispetto ai 316 voti raccolti nel 2023.
Marino appare convinto della propria linea e deciso a ripresentarsi come alternativa pura rispetto ai giochi di coalizione, e in molti, anche tra gli addetti ai lavori, cominciano a guardarlo con rispetto e credibilità.
La città si avvia dunque a una primavera elettorale densa di tensioni, movimenti sotterranei e possibili colpi di scena.
Con i partiti in fermento, un centrodestra intenzionato a mostrarsi compatto, una sinistra ancora alla ricerca di equilibrio e un civismo più forte, il quadro appare fluido come raramente lo è stato.
Santa Marinella si prepara a una delle competizioni politiche più imprevedibili degli ultimi anni: un confronto dove nulla è ancora scritto e dove ogni attore,
dai più strutturati ai più indipendenti, sembra deciso a giocare fino in fondo la propria partita.
TalkCity.it Redazione