I dodici canidi sono stati immortalati da una foto trappola. Video pubblicato nei giorni scorsi sulla pagina social del sindaco Pietro Tidei
Ha destato interesse e molto stupore, il video pubblicato nei giorni scorsi sulla pagina social del sindaco Pietro Tidei, che riprendeva un branco di lupi passeggiare in piena notte nelle campagne di Santa Marinella.
I dodici canidi sono stati immortalati da una foto trappola. Ma se la ripresa video ha incuriosito e stupito i
cittadini, non ha invece sorpreso i cacciatori e soprattutto gli allevatori che negli ultimi tempi hanno visto
e avuto, loro malgrado, contatti con i branchi.
Infatti in queste settimane molte sono state le lamentele e i reclami pervenuti al Sindaco da parte di
allevatori del territorio dei Monti della Tolfa (Santa Marinella compresa) a causa della perdita di vitelli ed
altri animali sbranati dai lupi. Analoga situazione viene segnalata in quasi tutto la regione.
“Gli allevatori, pur comprendendo che bisogna pagare un prezzo alla biodiversità e alla tutela della
natura, non comprendono come questo prezzo lo debbano pagare soltanto gli allevatori e non lo Stato,
attraverso doverosi indennizzi per i danni ricevuti e cioè il bestiame perduto” si legge nella nota
consegnata ieri in Regione dal Sindaco al presidente delle Regione Rocca e all’ assessore all’agricoltura
Righini.
“La Legge di Bilancio 2023 ha previsto l’adozione del piano straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica, successivamente approvato con il decreto n. 13 del giugno 2023.L’art. 17 del D.P.R. 357 del 1997 disciplina la deroga al regime di protezione del canis lupus- continua Tidei nella lettera – Lo stesso ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) nel luglio 2022 ha stimato e
valutato l’impatto ambientale sulle attività zootecniche in Italia”.
Lo studio dell’ISPRA ha tra l’altro dovuto constatare che gli indennizzi previsti dalla legge agli allevatori danneggiati sono di fatto inesistenti (7% dei casi denunciati).
“In considerazione che gli indennizzi e il controllo per la gestione della fauna selvatica spettano alle
Regioni, debbo purtroppo constatare che il sistema degli indennizzi previsti dalla legge agli allevatori per i
danni causati dalla fauna selvatica (lupi e cinghiali in particolare) non ha prodotto nel passato e non
produce tutt’ora alcun risultato soddisfacente per l’assenza di fondi disponibili.
Chiedo perciò uno stanziamento consistente sul capitolo dedicato all’indennizzo per i danni causati
all’agricoltura e alla zootecnia da animali selvatici”, ha riferito il Sindaco agli amministratori della Regione Lazio.
Negli ultimi tre anni la popolazione dei lupi e dei cinghiali ha subito un aumento vertiginoso e non più sopportabile da parte delle aziende agricole e zootecniche per cui risulterebbe estremamente grave rimanere indifferenti alla crescita di questo fenomeno che in alcune aree del Lazio assume una dimensione impressionante.
Un solo allevatore di bovini nel 2023 ha denunciato la perdita di ben 53 vitelli sbranati dai lupi senza ricevere alcun indennizzo.
“Il lupo non è una minaccia per l’essere umano. Non vi sono stati attacchi all’uomo in Italia, almeno negli ultimi 200 anni. Il lupo è comunque un animale selvatico, non un domestico, e quindi non va trattato come un cagnolino: in caso di avvistamento non bisogna avvicinarsi, inseguirlo, attirarlo con del cibo”, raccomanda il sindaco Pietro Tidei.
Riceviamo e pubblichiamo