“AAA affittasi mini-locale, lungomare di nota località turistica, no servizi, no angolo cottura ma vista mozzafiato al tramonto e …pied dans l’eau“.
Si potrebbe riassumere così l’inusuale cartello di locazione comparso su una delle palafitte di Santa Marinella, famose per la loro collocazione, il colore blu e bianco che richiama la Grecia e la loro peculiarità: di proprietà privata su terreno demaniale, ora in odore di subaffitto.
Per qualcuno è retaggio medioevale, qualcun altro si augura che presto torni l’inverno ed il mare spazzi le casupole di legno, altri ritengono possibile affittare uno spazio in uno dei luoghi più pittoreschi del Litorale.
Di certo le palafitte hanno sempre avuto un “inverno” mite, perché smontate a fine estate, ed una “bella” stagione movimentata perché spesso oggetto di critiche dei cultori del bello, oltre che retaggio esclusivo di una casta di pochi privilegiati.
Tuttavia, le suggestioni per un luogo così sono davvero accattivanti. Da possibili ritrovi, cocktail-bar davvero sul mare, anche se per pochi intimi a sedere, a luogo di lettura al tramonto, a location per eventi mondani, le palafitte potrebbero davvero annoverarsi tra le attrazioni di un comune che negli ultimi anni ha dichiarato spesso il sold-out turistico.
Nei post c’è chi grida al Santamarinellistan, chi dice che qualcuno debba rientrare dei costi e chi invoca la Guardia Costiera.
Se è tutto lecito e possibile, perché demonizzare l’iniziativa di un privato che piuttosto che tenere chiuso consente a qualcun altro di godere di brezza marina, tramonti ricercati ed un po’ di pace?
Come al solito, poi, la dura legge del mercato prevarrà anche su chi sogna un lungomare romantico, color rosso fuoco, fuori dai luoghi più battuti.
Dunque, in attesa di conoscere se è lecito o meno locare le casette blu sul mare, non si potrà impedire “a terzi” di godere dell’aria sprigionata dagli scogli che già qualche anno fà fecero da approdo a comunità Etrusche e Romane.
Demetrio Logiudice