disegno luci Paco Summontegrafica e foto di scena Carmine Luinoassistente scenografo Vincenzo Leoneassistente alla regia Raffaella Nocerinoorganizzazione Carla Borrelli e Valeria Zinnocomunicazione e ufficio stampa Valeria Aiellouna produzione Nest Napoli Est Teatro
Sarà in scena al TeatroBasilica dal 23 al 26 marzo, Il Berretto a Sonagli ‘a nomme ‘e Dio, tratto da “A
birritta ccu ‘i ciancianeddi” di Luigi Pirandello. Uno spettacolo della Compagnia Nest, adattamento e
traduzione Francesco Niccolini, regia Giuseppe Miale di Mauro, con Valentina Acca, Mario Cangiano,
Giuseppe Gaudino, Adriano Pantaleo.
La compagnia Nest affronta per la prima volta Pirandello e sceglie Il Berretto a Sonagli, nella versione del
1917, scritta dall’autore agrigentino in dialetto siciliano.
La storia è quella di Beatrice, una moglie tradita e fermamente decisa a tendere una trappola al marito
per coglierlo in flagrante con l’amante, a sua volta sposata, perché vuole giustizia, il divorzio e gli alimenti.
I familiari tentano di dissuaderla, perché non si devono mettere in piazza gli affari propri, piuttosto si deve
fare finta di niente.
È di questa opinione anche il marito dell’amante, lo scrivano/filosofo Ciampa: l’uomo, benché tradito, non
ne vuole sapere di passare per cornuto.
Da qui, una serie di eventi e colpi di scena, che vedranno i clandestini colti in flagrante, ma
tutti intorno a Beatrice pronti a negare l’evidenza, in nome del perbenismo dominante.
Con un approccio originale e fortemente identitario, la Compagnia Nest parte dal testo in siciliano e lo
riscrive in napoletano, esaltando con la forza del dialetto tutta la cattiveria, l’odio e lo scherno di questa
storia di ordinaria inumanità.
«Proveremo a dare una lettura individuale al testo pirandelliano, – spiega il regista — da qui la scelta di
raccontare la storia del berretto a sonagli mettendo al centro della vicenda Beatrice, una rivoluzionaria
femminista ante litteram che prova a scardinare con la sua battaglia l’immobilismo della società e la
visione maschilista e ipocrita del rapporto uomo – donna.
Il pensiero di Pirandello
“Il Teatro non è archeologia. Il non rimettere le mani nelle opere antiche, per aggiornarle e renderle
adatte a nuovo spettacolo, significa incuria, non già scrupolo degno di rispetto.
Il Teatro vuole questi rimaneggiamenti, e se n’è giovato incessantemente, in tutte le epoche ch’era più
vivo.
Il testo resta integro per chi se lo vorrà rileggere in casa, per sua cultura; chi vorrà divertircisi, andrà a
teatro, dove gli sarà rappresentato mondo di tutte le parti vizze, rinnovato nelle espressioni non più
correnti, riadattato ai gusti dell’oggi.
(Luigi Pirandello, in Storia del teatro italiano, a cura di Silvio d’Amico, 1936)
Orari:
lunedì ore 19:00
dal martedì al sabato ore 21:00
domenica 16:30
Prezzi:
intero € 18,00
ridotto € 12,00 (studenti, under 26, operatori)
online € 15,00
Carnet 4 spettacoli € 40,00
Piazza di Porta San Giovanni 10, Roma
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