IL TEMPO SUPPLEMENTARE
di
ROBERTO RUSSO
ideazione scenica, musica e regia
FRANCESCO MARIA CORDELLA

interpreti

IRMA CIARAMELLA alias Sandra Tanel
FRANCESCO MARIA CORDELLA alias Raul Corduas

Aiuto regia
OTTAVIA ORTICELLO
light designer
ILARIA IUOZZO

DAL 3 AL 5 FEBBRAIO 2023

TEATRO PORTA PORTESE

“Io non recitavo!” E così, è per tutto il resto. Tu, sei il mio personaggio…” Raul Corduas.
Uno scrittore di successo e un’attrice. Un uomo e una donna, messi in contatto da una terza persona: il produttore Lupoli.

Sandra Tanel, l’attrice, incontra Raul Corduas, lo scrittore inviata da Lupoli, il produttore per richiedergli un testo da utilizzare come materiale drammaturgico per il suo laboratorio teatrale. Intende affidarsi al verbo del suo autore preferito, che dopo averla messa sulla graticola con la sua sprezzante ironia nei
confronti del mondo del Teatro, le offre un testo inedito e incompleto.

L’incontro evolve in una relazione che solo in apparenza sembrerà scorrere secondo un binario consueto per Corduas, abituato da Lupoli a ricevere sempre la stessa tipologia di donne. Questa volta Sandra sembrerà recitare un copione nuovo, in cui Lupoli, incarnando il ruolo del deus ex machina, offrirà a Corduas una possibilità di salvezza.

Note di regia

“Il tempo supplementare” di Roberto Russo racconta dell’eterna contrapposizione tra Bene e Male, raffigurato dall’agone spirituale tra l’Uomo e la Donna. Il simbolo del contendere è rappresentato dalla parola scritta che dal foglio di carta prende vita e si trasforma in materia in movimento, generando azione e relazioni tra gli esseri umani.

Il dogma del teatro, dapprima deriso e banalizzato dallo scrittore Corduas, è elevato a Rito Sacro grazie
all’integrità dell’attrice capace di credere nella “parola”, facendo fiorire la tensione intellettuale ed emotiva tra i due personaggi fino a generare una fatale attrazione erotica.

In questo modo viene svelata la rappresentazione scenica del Doppio, dimensione inconscia proiettata inconsapevolmente nello spazio dallo scrittore Corduas e vissuta dall’attrice in una continua alternanza metaforica tra Verità e Finzione, Morte e Speranza fino alla catarsi finale.

Francesco Maria Cordella

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