Lo spazio teatrale si trasforma e gli spettatori si trovano all’interno dell’ “Osteria der Peccatore”, situata in una stradina stretta e tortuosa della Vecchia Roma.
Entrando si viene accolti da un’atmosfera cupa e misteriosa, creata da pareti scure e da luci fioche. Nel locale ci sono tavolacci di legno, coi quartini di vino rosso sangue in bella vista , carte da gioco unte e coltelli acuminati.
Tuttavia , l’aspetto più più singolare di questo posto non è l’arredamento, ma la sua clientela.
Qui infatti gli avventori vengono incoraggiati a confessare le loro paure, debolezze e misfatti, in una
sorta di catarsi collettiva che gli permette di liberarsi da colpe e peccati.
Il pubblico stesso sarà così portato a identificarsi coi personaggi e a riconoscersi nei propri mali e nelle proprie fragilità.
Questo spettacolo, che prende spunto dalle opere di Americo Giuliani e Pio Pizzicaria, rientra nel progetto
di recupero del teatro e del dialetto romanesco iniziato nel 2020 da Sipario7.
L’obiettivo è quello di salvaguardare una tradizione linguistica ed artistica che sta lentamente scomparendo.