Palco.News. Ma che bella sorpresa al Teatro degli Eroi: la commedia che racconta la vita

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Dino Tropea
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Palco.News. Ma che bella sorpresa al Teatro degli Eroi: la commedia che racconta la vita

Foto di scena Federica Luciani

Ma che bella sorpresa debutta al Teatro degli Eroi di Roma tra risate, satira sociale e uno sguardo ironico su matrimoni, figli e relazioni moderne

Ci sono serate a teatro che non chiedono di essere studiate, ma vissute. Ma che bella sorpresaAMP…, in scena al Teatro degli Eroi di Roma fino al 21 dicembre, è una di quelle.

Una commedia che entra in punta di piedi e, senza quasi accorgertene, ti accompagna per due ore leggere, piene, vive.

La prima di tre serate ha avuto quell’energia particolare che si respira solo ai debutti veri. Un pubblico maturo, attento, partecipe, pronto a ridere e ad applaudire a scena aperta. Si sentiva chiaramente che ciò che accadeva sul palco arrivava in platea senza filtri.

In scena il lavoro è chiaramente corale. Raffaele De Bartolomeis, napoletano, guida la commedia con ritmo e naturalezza, affiancato da Massimiliano Ferretti, romano, efficace nella comicità diretta e fisica.

Raffaele De Bartolomeis, Massimiliano Ferretti

Letizia Persini, veneta nei panni di una finta siciliana, gioca con intelligenza sugli stereotipi, mentre Anna Tognetti, romana e anch’essa alle prese con una sicilianità costruita, entra in scena come sostituta riuscendo in una sola settimana, come raccontato da De Bartolomeis, a coprire il ruolo con misura e sicurezza.

Anna Tognetti, Letizia Persini

A dare ulteriore colore allo spettacolo contribuisce anche la voce fuori campo di Don Tanino, interpretata da Matteo Lombardi, presenza sonora che accompagna e commenta con ironia alcuni passaggi chiave.

La scenografia di Marina Manzella accompagna l’azione con uno spazio semplice e funzionale, audio e luci di Service 54 seguono con precisione i tempi della commedia e gli abiti di scena di Atelier Easy Style definiscono i personaggi senza eccessi. Le fotografie di Federica Luciani fissano infine volti ed energia dello spettacolo, restituendo l’atmosfera viva della serata.

La storia scorre con ritmo, senza inciampi. Si ride molto, ma non per caso. La comicità nasce da situazioni riconoscibili, da dinamiche familiari che appartengono un po’ a tutti.

Matrimonio, divorzio, relazioni complicate con i figli, separazioni che non finiscono mai davvero. Il tutto attraversato dall’ingerenza del sistema sociale, dalle etichette, dalle analisi, dai giudizi. È quel tipo di ironia che fa sorridere perché ci si riconosce, non perché si guarda da lontano.

Gli stereotipi regionali diventano un gioco intelligente, mai urlato. Romano, napoletano, siciliano, veneto: accenti diversi, stessi problemi. Cambia il modo di dirli, non la sostanza. Ed è proprio qui che la commedia trova uno dei suoi punti di forza. Non prende in giro, osserva. Non giudica, racconta. E lo fa con una leggerezza che non diventa mai superficialità.

Sullo sfondo, ma sempre presente, c’è un tema che oggi ci riguarda tutti: i social che social non sono più. Le relazioni che si consumano nel virtuale, mentre la vita vera resta sospesa, in attesa di essere guardata davvero. È uno di quei fili narrativi che non vengono spiegati, ma si avvertono. Passano tra una risata e l’altra, restano addosso anche quando si ride.

In mezzo alla commedia affiora anche qualcosa di più amaro. Il matrimonio “riparatore”, che dovrebbe aggiustare e invece nasconde un inganno, diventa il simbolo di una disperazione silenziosa. È un passaggio che colpisce perché non viene caricato di peso. Arriva, si fa sentire, poi lascia spazio di nuovo alla leggerezza. Come spesso accade nella vita.

Le due ore scorrono senza che venga voglia di guardare l’orologio, ed è sempre un buon segnale. Merito del ritmo, della regia attenta ai tempi e di un cast che lavora in ascolto continuo. La scena è semplice, quasi domestica, e permette agli attori di muoversi con naturalezza, affidandosi ai corpi e ai volti più che agli effetti. Le immagini di scena raccontano bene questa energia: movimenti, espressioni, un lavoro fisico che sostiene la parola senza mai sovrastarla.

Un capitolo a parte lo merita Anna Tognetti, chiamata a sostituire Paola Barzi. Non entra in scena come “sostituta”, ma come parte viva del meccanismo. Una prova di professionalità vera, di quelle che non cercano attenzione ma tengono tutto in equilibrio.

Il commento a caldo dell’attore protagonista,Raffaele De Bartolomeis, restituisce perfettamente il clima della serata:

«È stato un debutto pirotecnico, il pubblico ci ha accolto con entusiasmo, regalandoci risate ed applausi a scena aperta. Ringrazio i colleghi, gli amici, i giornalisti presenti in sala e il direttore artistico Pierluigi Nicoletti per aver creduto in questo progetto».

Ma che bella sorpresa… sarà in scena al Teatro degli Eroi dal 19 al 21 dicembre. È uno di quegli spettacoli che viene naturale consigliare.

Non perché prometta miracoli, ma perché mantiene quello che offre: una serata di risate sincere, qualche pensiero che resta e la sensazione piacevole di uscire dal teatro un po’ più leggeri, ma non vuoti. E oggi, non è poco.

Dino Tropea TalkCity.it Roma

Informazioni sull'autore

Dino Tropea

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Dino Tropea è scrittore e autore di tre libri: Lasciato Indietro (Armando Editore), Ombre e Luci di un Cammino (Laura Capone Editore) e Il regno sommerso di Coralyn (VJ Edizioni Milano). La sua scrittura, empatica ed evocativa, intreccia narrativa, poesia e riflessione sociale, con un’attenzione particolare ai temi della resilienza, della memoria e della speranza. Oltre all’attività letteraria, è redattore per Mondospettacolo.com e TalkCity.it, dove racconta eventi, musica, teatro e cultura con uno stile coinvolgente e appassionato. Cura progetti editoriali come curatore letterario e conduce programmi radiofonici che danno voce a storie di rinascita, arte e impegno sociale. Per conoscere meglio il suo percorso, leggere i suoi articoli e seguire le sue attività, è possibile visitare dinotropea.it, punto di accesso ai suoi profili social ufficiali.

Dino Tropea è scrittore e autore di tre libri: Lasciato Indietro (Armando Editore), Ombre e Luci di un Cammino (Laura Capone Editore) e Il regno sommerso di Coralyn (VJ Edizioni Milano). La sua scrittura, empatica ed evocativa, intreccia narrativa, poesia e riflessione sociale, con un’attenzione particolare ai temi della resilienza, della memoria e della speranza.

Oltre all’attività letteraria, è redattore per Mondospettacolo.com e TalkCity.it, dove racconta eventi, musica, teatro e cultura con uno stile coinvolgente e appassionato. Cura progetti editoriali come curatore letterario e conduce programmi radiofonici che danno voce a storie di rinascita, arte e impegno sociale.
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