Alle 19:30 in punto il carro di apertura si è mosso lungo il lungomare, guidando un corteo che ha raccolto oltre cinquecento persone.
L’Ostia Proud ParadeAMP, organizzata dall’associazione Giustizia X Ostia, è stata una marcia simbolica e corale che ha unito cittadini, professionisti, attori, imprenditori e figure istituzionali.
L’obiettivo era chiaro: denunciare il degrado del litorale romano e chiedere con forza un futuro diverso per la città di mare.
Ad aprire la manifestazione è stato Enzo Salvi, ospite d’onore, che dal carro di testa ha ricordato il luogo dove i suoi genitori si incontrarono per la prima volta, lo stabilimento Bagni Vittoria.
“Sono qui per dare voce alla cittadinanza”, ha detto l’attore, trasformando il suo celebre brano “Va va va” in un inno ironico ma potente contro l’inefficienza amministrativa.
Accanto a lui, il Principe Marco Andrea Doria, presidente onorario di Giustizia X Ostia e membro della Commissione Antimafia, ha puntato il dito contro la politica locale e il Campidoglio: “Il territorio è allo stremo per colpa di anni di incapacità.
Non servono parole, ma un piano di azioni concrete”. Doria ha annunciato la consegna al Municipio X di un cronoprogramma per il verde, “un documento operativo per avviare la riqualificazione già dal prossimo anno”.
Il corteo, che ha attraversato oltre due chilometri, ha voluto trasformare una ferita in riscatto. Dallo stabilimento abbandonato “Anema e Core” al Curvone,
luogo simbolo della città, centinaia di cittadini hanno sfilato sotto il tramonto, tra bandiere gialle e cartelli che chiedevano “basta degrado”.
Il presidente dell’associazione, Mauro Delicato, ha parlato al termine della marcia: “Sono molto soddisfatto della partecipazione.
Oltre cinquecento persone sono scese in piazza per esprimere dissenso verso un’amministrazione comunale incapace, responsabile con decisioni scriteriate della progressiva distruzione del litorale”.
Non sono mancati momenti di tensione: un occupante dello stabilimento Village ha cercato di disturbare la marcia, ma l’intervento delle forze dell’ordine ha riportato subito la calma.
Prima di essere allontanato, gli è stato concesso di parlare al microfono e spiegare le ragioni della sua presenza.
Le sue parole, intrise di rabbia e disperazione, hanno trasformato per un attimo il corteo in una piazza di confronto, mettendo in luce le ferite sociali ancora aperte.
In quell’istante, l’assessorato alle Politiche sociali è stato direttamente chiamato in causa e criticato con forza per un operato ritenuto insufficiente e distante dai bisogni reali.
La scena, rapida e intensa, ha reso palpabile quanto la protesta non fosse soltanto un grido contro il degrado urbano, ma anche contro un vuoto istituzionale che continua a pesare sulla vita quotidiana di chi abita il litorale.
La manifestazione arriva in un momento delicato. Poche ore prima, il questore di Roma Roberto Massucci, in un’intervista a Il Messaggero, ha annunciato una task-force per Ostia, con l’obiettivo di rafforzare sicurezza e legalità.
“Il mio obiettivo prioritario è restituire il territorio alla comunità – ha dichiarato – anche attraverso sgomberi, piani di prevenzione e una vigilanza straordinaria”.
Questa coincidenza rafforza il peso politico della parata: da un lato i cittadini che scendono in strada, dall’altro lo Stato che promette attenzione al litorale in vista del Giubileo.
Alla base della manifestazione non c’è solo la rabbia, ma il desiderio di restituire dignità a un territorio troppo a lungo dimenticato.
Tra i ringraziamenti finali, Delicato ha voluto sottolineare il sostegno di Enzo Salvi, del Principe Doria e della comunità tutta, ricordando anche “la costante presenza della Polizia del Commissariato di Ostia, fondamentale per lo svolgimento sereno dell’iniziativa”.
Tuttavia, non sono mancate note polemiche verso il Municipio.
Con tono amaro l’organizzatore ha aggiunto: “Il municipio con l’assessore Antonio Caliendo avrebbe dovuto aiutarci con i permessi della polizia municipale X Mare per la viabilità, richiesti due mesi prima dell’evento.
Mi aveva garantito fino a tre giorni prima che era tutto a posto, ma non ha parlato con nessuno, facendomi rischiare il flop”.
La marcia di Ostia è stata molto più di un corteo.
È stata la dimostrazione che la cittadinanza è pronta a prendersi cura del proprio territorio, mentre lo Stato annuncia nuove misure di sicurezza.
Due linee che si incontrano in un punto preciso: il bisogno urgente di cambiamento.
Il tramonto che ha fatto da cornice al corteo resterà nella memoria non solo come uno scenario suggestivo, ma come simbolo di una città che non si arrende.
Ostia ha gridato il suo orgoglio e ha chiesto giustizia. Ora la palla passa alle istituzioni.
Dalla parata emerge un dubbio che non può essere ignorato: la crisi di Ostia è davvero solo una questione locale o piuttosto lo specchio di un degrado più ampio che attraversa tutto il litorale romano,
da Castelporziano a Torvaianica fino ad Ardea, dove incuria, abusivismo e mala gestione sembrano intrecciarsi con emergenze ambientali e sociali che chiedono una risposta unitaria e strutturale?
Dino Tropea. Redazione TalkCity.it Ostia
Dino Tropea è scrittore e autore di tre libri: Lasciato Indietro (Armando Editore), Ombre e Luci di un Cammino (Laura Capone Editore) e Il regno sommerso di Coralyn (VJ Edizioni Milano). La sua scrittura, empatica ed evocativa, intreccia narrativa, poesia e riflessione sociale, con un’attenzione particolare ai temi della resilienza, della memoria e della speranza.
Oltre all’attività letteraria, è redattore per Mondospettacolo.com e TalkCity.it, dove racconta eventi, musica, teatro e cultura con uno stile coinvolgente e appassionato. Cura progetti editoriali come curatore letterario e conduce programmi radiofonici che danno voce a storie di rinascita, arte e impegno sociale.
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