Pietro Tidei: “Il futuro sostenibile deve coinvolgere anche il Porto che deve essere più trasparente”

Enel conferma lo stop della centrale dopo il 2015. Angeloni: “Interrotta la discesa verso lo zero carbone, la produzione (e l’inquinamento) sono di nuovo quelli del 2020. Obiettivo sulla Sostenibilità: oggi le donne a Torre Nord sono attorno al 10 per cento”.

Tidei: “Il futuro sostenibile deve diventare il centro del dibattito politico e coinvolgere anche il Porto che deve essere più trasparente” 

“Dobbiamo iniziare a parlare subito del futuro sostenibile, ponendolo ascesa verso lo zero carbone, la produzione (e l’inquinamento) sono di nuovo quelli del 2020. Obiettivo sulla Sostenibilità: oggi le donne a Torre Nord sono attorno al 10 per cento”.

l centro del dibattito politico anche in vista delle elezioni regionali. Cominciamo da un piano che chieda proprio ad Enel di indicare gli investimenti realizzabili, in origine i famosi 300 milioni inseriti in Convenzione e mai visti,  in termini di sostenibilità in relazione alla situazione socio-ambientale dei comuni del territorio.

Si parla tanto di energie rinnovabili e di logistica? Bene vediamo in concreto cosa vuol dire. Sul piano della logistica, intanto, qualcosa già si muove  ripensando al futuro dell’area di centrale e delle terre che la circondano, compresa la  riallocazione del bosco Enel più vicino al centro abitato.

Sono scelte decisive, troppo importanti che impongono trasparenza e non possono essere appannaggio dell’ultimo che passa nella stanza dei bottoni, ma devono essere quindi accompagnate da un dibattito aperto e condiviso”. Così il Presidente dell’ Assemblea dei Sindaci che regge l’Osservatorio Ambientale Pietro Tidei dopo la visita in centrale di rappresentanti dell’Osservatorio.

“Durante la visita  in centrale, Enel ha confermato che Torre Nord ha ancora tre anni di vita– riferisce Fabio Angeloni membro del Cda dell’Osservatorio –  e che il 2015 sarà l’ultimo anno di esercizio.  Abbiamo constatato che la crisi internazionale ha effettivamente interrotto il trend discendente che sembrava ineludibile e che nel 2022 l’energia prodotta, e di conseguenza l’inquinamento, sono tornati ai livelli del 2020”.
“Negli ultimi mesi i tre gruppi hanno funzionato insieme un giorno su cinque –prosegue Fabio Angeloni –  mentre negli altri quattro giorni hanno lavorato solo uno o due gruppi. Stando alle dichiarazioni i piani non sono cambiati, ovvero stop al carbone dal 2025 come previsto, tra l’altro, dall’ AIA avendo Enel abbracciato senza riserve il Piano Europeo REPowerEU che ha la stessa scadenza.

L’Osservatorio sta chiedendo di aumetare il raggio di azione del monitoraggio. Sono i numeri del Bilancio ufficiale di Sostenibilità dell’Ente quelli che ci interessa monitorare anno su anno – precisa – ovvero quelli dell’impatto su aria, mare, acqua potabile e suolo, ma anche del valore creato per le comunità del comprensorio e i livelli di trasparenza della governance, inclusi ad esempio turn-over e presenza femminile che in Centrale non va oltre il 10 per cento, una quota marginale e profondamente anacronistica”.

Nel frattempo la qualità dell’aria è rientrata nella normalità. Il picco massimo delle Polveri sottili, dovuto il larghissima parte alle polveri sahariane, registrato la scorsa settimana ha provocato lo sforamento generalizzato dei limiti di legge che l’Osservatorio aveva annunciato in anticipo e segnalato a tutti i Sindaci.

“Ora tocca al Porto – è la conclusione del Presidente Pietro Tidei  – perché le navi continuano ad inquinare ma dall’Autorità di sistema non arriva il minimo cenno di collaborazione verso le sei comunità rappresentate dall’Osservatorio.

Soprattutto se dobbiamo iniziare a parlare di futuro e perché no  di logistica, ma in termini di investimenti e sostenibilità il presidente Musolino non può più chiudersi a Molo Vespucci o girare qua e là per convegni senza un confronto vero e trasparente”.

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