Musica. La critica specializzata promuove l’ultimo lavoro dei Manifesto

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Alessandro Orfini e “Paco” Imperiale hanno pubblicato il loro secondo album: “Analisi di fase”; un inno alla consapevolezza e alla resistenza emotiva

È uscito il 4 luglio per Honiro Label Analisi di fase, il secondo lavoro dei Manifesto (a due anni da “Mille Attenzioni”) duo indie rock formato da Alessandro Orfini e Paco Imperiale,

già noti al pubblico per la partecipazione a X Factor 2023 con il brano Zecca (oltre 370.000 stream su Spotify).

Un lavoro intenso e sincero, nato da tre anni di ricerca personale e musicale, che prende vita attraverso sei tracce capaci di raccontare il presente con lucidità, fragilità e coraggio.

Il titolo dell’EP, ripreso dal linguaggio socio-politico, si trasforma qui in introspezione: Analisi di fase è un diario emotivo,

uno spazio sonoro in cui le contraddizioni diventano onde da cavalcare con la sola arma possibile: la consapevolezza.

“Abbiamo preso ogni bolla, fotografandola e trasformandola in suono di speranza e rivoluzione”, raccontano i due artisti.

Brani come La tua bolla, Sulle tue labbra, Stupide zanzare e Revolution Camp mescolano indie rock, elettronica e attitudine punk-pop, restituendo un linguaggio musicale vivo, sfaccettato, capace di abbracciare tanto la sfera personale quanto quella collettiva.

I Manifesto non sono solo una band: sono un progetto dichiaratamente politico ed esistenziale, che usa la musica per interrogarsi e interrogare, per risvegliare coscienze e creare connessioni.

E lo fanno con onestà e passione, puntando tutto sull’autenticità. Analisi di fase è la fotografia sonora di una generazione che, pur nella confusione, prova a restare umana.

Quattro domande ai Manifesto

  1. Quando avete capito che era il momento di raccontare tutto questo?
    “Quando Zecca ha iniziato a girare tra le piazze e le persone, abbiamo sentito l’urgenza di continuare quel racconto. La risposta forte ci ha dato il coraggio.”
  2. Da dove nasce la vostra scrittura “militante” ma vulnerabile?
    “Dalla vita quotidiana. Dal nostro gruppo di amici, dai discorsi reali, dalla mancanza di certe voci nella musica italiana. È una responsabilità artistica e personale.”
  3. Quanto conta il confronto tra voi due nel processo creativo?
    “È tutto. Il nostro progetto è a due menti, non a una voce sola. Ogni idea è discussa, smontata, ricostruita. Il confronto è il cuore della nostra musica.”
  4. Cosa sperate lasci ‘Analisi di fase’ a chi l’ascolta?
    “Che qualcuno si senta meno solo. Che ritrovi un frammento di sé. Che noti le piccole cose belle anche nei giorni grigi. E che si senta libero di essere, senza barriere.”

Con Analisi di fase, i Manifesto firmano un esordio profondo e necessario.

Un EP che è al tempo stesso specchio, manifesto e rifugio.

Un’opera che non ha paura del dubbio, e fa della vulnerabilità una forma di resistenza.

Questo il link su Spotify: https://open.spotify.com/album/12x3lqonCSGwGcRI2q2psd?si=_wNt9F_FQZKAXTP14vnm_g

TalkCity.it Redazione Musica

Grandiiiii

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