In questo mese di settembre la proverbiale pigrizia dei cittadini di Roma viene scossa da un’ondata di cortei e raduni per protestare contro l’amministrazione del sindaco Gualtieri.
Dopo le ferie d’agosto, quindi, non un rientro recalcitrante ai posti di combattimento urbano, ma un’ agenda fitta di appuntamenti, per via di un’insolita energia in tutti i quadranti della Capitale.
Un grande esordio si è avuto il primo di settembre, con una vera festa di protesta nel decimo Municipio, la Ostia Proud Parade, promossa e animata dalla neonata associazione “Giustizia X Ostia” e dal suo presidente, Mauro Delicato.
Al tramonto sul Lungomare è apparso un carro variopinto, sembrava il camion dei pompieri, con sopra un dj che remixava musica in grado di resuscitare i morti , mentre tanti simpatizzanti dell’iniziativa ballavano, agitando cartelli.
Con le loro magliette nere e gialle ( i colori dell’associazione) sembravano api e vespe piene di allegria, sebbene molto arrabbiate.
D’altronde l’estate del “mare di Roma” è stata tra le più tristi e controverse: stabilimenti chiusi o dismessi, spiagge libere lasciate allo sbando, degrado e accampamenti, incendi, criminalità e lo spettro delle pinete abbandonate al disastro ambientale, senza un vero piano per ripristinare la natura lussureggiante, vera vocazione del decimo municipio.
Un fiume di persone , molte centinaia, hanno partecipato, facendo tappe significative , al Village, all’ ex Colonia Vittorio Emanuele, al Pontile. Ostia, così, è tornata a cantare e ballare, anche se solo per una sera di fine estate.
La protesta dei “lidensi”, a una settimana di distanza, ha già avuto i suoi effetti : diversi sgomberi e alcune promesse di “bonifica”, anche se ancora nessun gesto concreto da parte della giunta Gualtieri per tutelare quel che resta del patrimonio botanico,
continuamente minacciato come reso evidente dalle recenti denunce di Marco Doria ( presidente onorario di Giustizia X Ostia) nei confronti dei progetti di “riforestazione” alle Acque Rosse e ad Acilia.
Il sindaco dovrebbe farsi una passeggiata qui”, ha dichiarato Doria in un video che sta avendo molta diffusione in rete, augurandosi che alle sue denunce seguano presto azioni concrete nei confronti dei responsabili.
Anche le pianticelle morte a centinaia ad Acilia documentate da Doria non fanno presagire nulla di buono
per quelle che vorrebbe mettere, sempre ad Acilia ma questa volta alla nuova stazione della metromare,
l’assessore al verde Valentina Prodon, a compensazione – dice lei.
Si perché si prepara l’ennesima deforestazione per il decimo, questa volta su ordine di Ornella Segnalini,
assessore ai lavori pubblici. Per fare il parcheggio di scambio di Acilia Sud Dragona vuole abbattere oltre
80 alberi perfettamente sani e belli, per poi mettere al loro posto i soliti fuscelli .
“Palese lo spreco di un tale progetto, perché il parcheggio possono farlo in un’area limitrofa senza danni
per il nostro patrimonio arboreo”, dicono i cittadini e i vari comitati, tra loro anche Alessandra Casino del
Comitato Tutela Parcheggi e Mobilità.
“Non solo, in quell’ area alberata andrebbero fatti sondaggi archeologici e gli scavi potrebbero portare anche fastidiosi imprevisti, meglio farlo altrove”, avverte l’architetto Franco Pirone del Comitato Ostia Comune.
Aldilà di Ostia , in tutta Roma l’esempio fallimentare delle “riqualificazioni” ha alimentato il sospetto che dietro la propaganda delle “grandi opere” del sindaco sui social media si nasconda una grossa fregatura per i cittadini.
dopo aver argomentato con oltre 50 integrazioni le loro motivazioni, basando il loro rifiuto su “argomenti di interesse nazionale”, come precisa uno dei promotori, Marco.
“La narrazione di Gualtieri & co. ci vuole far passare per un movimento NIMBY”, come cittadini che si
lamentano superficialmente( dall’acronimo inglese “not in my backyard”), ma i loro puntuali resoconti
sono in grado di smontare pezzo per pezzo il mito del “termovalorizzatore, grande opera necessaria”.
Entrambe le popolazioni sono contrarie , non ci stanno a subire progetti di cui non si fidano, non solo per
il grave impatto ambientale, ma perchè verrebbero realizzati senza rispettare le normative europee, come
ad esempio le distanze dalle abitazioni e dai pozzi.
In mezzo a tutti questi NO come dimenticare il movimento ” No ZTL” , che in questi giorni prepara il
grande ritorno in Campidoglio, l’11 ottobre.
Il No alla ZTL sembrerebbe il meno ecologico dei no, e invece proprio questo movimento si è mostrato
sensibile nei confronti del massacro degli alberi nei principali comuni italiani (soprattutto quelli con
giunte dichiaratamente “green“).
Ecco, questo paradosso green , non sfugge ai cittadini attenti e a quelli che si sentono sempre più
accerchiati da una politica ottusa, al servizio di lobbies impopolari.
Ma se tutte le iniziative elencate sembrano colpire soltanto la parte sinistra del potere , una
manifestazione sempre a Roma e sempre il 13 settembre è quella degli animalisti e antispecisti rivolta
contro il governo, o meglio contro il disegno di legge denominato “sparatutto” ( ci auguriamo non dai
suoi firmatari).