Si è concluso con una grande veglia di preghiera a Tor Vergata il Giubileo dei Giovani 2025, un evento che ha segnato in modo profondo i primi giorni di agosto e che ha coinvolto migliaia di ragazzi e ragazze da tutto il mondo in un’intensa esperienza di spiritualità, condivisione e speranza.
Il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ha definito queste giornate “incredibili”, sottolineando la perfetta riuscita dell’organizzazione e ringraziando pubblicamente “i volontari della Protezione Civile,
i professionisti dell’accoglienza, dell’assistenza sanitaria e tutti coloro che hanno reso possibile dare corpo a questo straordinario evento giubilare”.
Una grande macchina operativa ha infatti accompagnato la manifestazione, garantendo sicurezza e accoglienza.
Il Centro per la Gestione della Sicurezza dell’evento, predisposto dalla Questura di Roma, ha potuto contare su oltre 300 telecamere, di cui 131 puntate direttamente sulla spianata di Tor Vergata, dove si sono tenuti i principali momenti di incontro con Papa Leone XIV.
A queste si sono aggiunti dispositivi attivi sulle principali linee della metropolitana (soprattutto Linea A e C) e in numerose aree urbane strategiche.
A confermare l’importanza di questo momento anche la vicepresidente della Regione Lazio, Roberta Angelilli, che ha partecipato personalmente alla veglia del Santo Padre:
“Essere qui è un’emozione forte – ha dichiarato –. Vedere tanti giovani vivere un così intenso momento di fede rappresenta una speranza concreta per il futuro della nostra società. Auguro a ciascuno di loro di trovare la propria strada”.
Il Giubileo dei Giovani ha dimostrato quanto la spiritualità e la voglia di condivisione delle nuove generazioni siano ancora vivi e potenti.
Un popolo di ragazzi, provenienti da ogni angolo del mondo, ha camminato insieme, ha cantato, pregato e riflettuto, in un clima di festa e raccoglimento, che ha unito cuori e culture.
Un evento che resterà nella memoria collettiva, non solo per l’imponenza logistica e la presenza del Pontefice, ma soprattutto per il messaggio che ha saputo trasmettere: la fede come luce, la speranza come guida, la comunità come forza.
Ora che l’eco degli ultimi canti si spegne tra le colline romane, il Giubileo dei Giovani lascia una traccia indelebile.
Nelle parole, nei sorrisi e negli occhi dei ragazzi che – come ha detto la vicepresidente Angelilli – “sono il domani che prende forma”.
TalkCity.it Redazione