Appuntamento settimanale dedicato a chi ama e vive il MARE, a cura di Ivana Puleo

AH..L’Europa … Questa unione politica di Stati membri che ahimè spesso crea disunione e spesso proprio a casa nostra.

Non ci siamo per niente ancora ripresi dal divieto di mangiare il casu marzu (il formaggio con i vermi sardo) e il sanguinaccio, vietati dall’Unione Europea perché violano le norme igienico sanitarie vigenti, che quasi quasi questa estate vedevamo sparire anche la “stessa spiaggia, stesso mare.

Paura scongiurata, almeno per ora e problema rimandato al prossimo anno o al 2024…vedremo…

La stagione 2022 si è appena conclusa e trascorsa serenamente come tutti gli anni, senza troppi sconvolgimenti tra le solite partite di calciobalilla, i gelati Algida e i racconti del nostro personale “Mario il
bagnino”.

La rivoluzione balneare approda in Consiglio dei ministri con la riforma delle concessioni il 15 febbraio
2022, approvando all’unanimità quello che l’Europa chiede da tempo: la messa a libera gara dell’affidamento delle concessioni demaniali (pena salate sanzioni al nostro Paese per violazione della
legge sulla concorrenza).

Eh già, concorrenza: basta posizioni dominanti e di rendita durati anche 90 anni degli attuali gestori. تنزيل اموال حقيقية I beni demaniali come il territorio balneare vanno messi all’asta pubblica, proprio perché di territorio pubblico si tratta. كازنو Questo, in sintesi, la Bolkestein.

Uno dei punti su cui si è più lottato è la parte dell’articolo 3 del DDL concorrenza: le concessioni balneari di spiagge, laghi e fiumi per l’esercizio delle attività turistico-ricreative e sportive terminano il 31 dicembre
2023. 

Ciò significa che il 1° gennaio 2024 i territori demaniali torneranno in mano allo Stato, che dovrà bandire
gare pubbliche, imparziali e trasparenti per riaffidare la gestione dei tratti di spiaggia, fiumi e laghi secondo logica di libera concorrenza.

L’accordo approvato stabilisce che le gare vengano organizzate entro il 31 dicembre 2023, ma le concessioni in atto continuino ad avere efficacia, comunque, fino a fine 2023.

Ce la faremo? Draghi vuole le gare subito, balneari e partiti sul piede di guerra. افضل مواقع المراهنات

Come spesso accade nella nostra amata Patria, i rappresentati politici, per mera opportunità “elettorale”
preferiscono “buttarla in caciara”, creando ancora più confusione e apprensione ai protagonisti maggiormente coinvolti da questo cambio epocale: i concessionari.

Il nostro è un Paese senza visione, e l’Europa non c’entra.

Il nostro è un Paese diviso non solo da Regioni ma frammentato in piccoli coriandoli fatti di campanili,
pezzetti di costa e di verità assolute da difendere anche animatamente.

Non c’è visione: visione dell’insieme e visione del futuro.

Se ci fosse, la mappatura della costa, necessaria a “scattare la fotografia” dello stato attuale della nostra
costa, sarebbe un progetto supportato e condiviso da tutti gli Enti, le organizzazioni e le associazioni che in ciascuna Regione rappresentano la tutela del proprio territorio, del proprio ambiente e del proprio mare.

Le nostre coste sono pinete che degradano in mare, sono macchia mediterranea con specie rare di arbusti e fiori selvatici. Le nostre coste sono anche letti di sabbia che ospitano nidi di uccelli e di tartarughe, sono
scaglie di roccia lavica modellata per millenni dai venti e dal mare.

Le nostre coste, negli anni del boom economico, sono state abusate da un’antropizzazione spesso tutt’altro che rispettosa e per niente attenta e lungimirante.

Se gli Enti tutti e le associazioni tutte venissero coinvolte in una giusta e corretta mappatura, questa
Bolkestein non farebbe poi così tanta paura.

Se i protagonisti politici di questa vicenda abbassassero la voce e alzassero il livello di buonsenso, si
darebbe un segnale forte agli italiani di domani, a quelli che poi, a tutti gli effetti, saranno i veri custodi
delle spiagge di domani.

A prescindere dalle frammentazioni, divisioni e concessioni, il mare è bene un comune da difendere e da
proteggere, da tutte le forme di predazione, di ingiustizia e di inquinamento, una risorsa, la nostra storia, la nostra lingua, la nostra identità come abitanti del Mediterraneo.

Ivana Puleo

Ivana Puleo, fotografa e divulgatrice della passione per il mare

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