Una serata di cultura classica e contemporanea quella proposta ieri sera nella Pineta Fellini dall’Amministrazione Comunale di Fiumicino per presentare l’ultimo libro di Francesco Maria Giro, dal titolo “Silvio Berlusconi e la città ideale” la cui introduzione porta la firma di Antonio Tajani.
Relatori dell’evento, moderati dalla giornalista Emma Evangelista:il Sindaco Mario Baccini, l’autore dell’opera laureato in filosofia morale e tra le altre cariche, Sottosegretario di Stato ai Beni ed alle Attività culturali del IV ed ultimo governo Berlusconi, l’Assessore Raffaello Biselli ed il Senatore William De Vecchis, .
“Desidero ringraziare Francesco Maria Giro per essere qui a Fregene. Nessuno meglio di lui può interpretare il pensiero del Cavaliere ed il fenomeno del ‘Berlusconismo’.” – ha dichiarato il Sindaco Mario Baccini durante il suo intervento.
– Conoscere personalmente Silvio Berlusconi è stata per me un’esperienza esaltante. Se dovessi cercare di tradurre politicamente le sue ideologie o tentare di classificarle in una specifica categoria politica, sarebbe un compito arduo e complesso.
Berlusconi è stato abile a mettere insieme l’economia sociale di mercato con il capitalismo e ad integrare i principi della cultura cristiana cattolica con quelli della cultura liberale.
Questa sintesi innovativa rende difficile attribuirgli una corrente di appartenenza politica precisa; solo la storia potrà farlo con obiettività. – ha proseguito –
Approfonditi ed esposti, in maniera illuminante ed appassionata dallo scrittore, il percorso e gli studi che hanno portato il Cavaliere alla costruzione di un pensiero strutturato in diversi ambiti ed il profilo culturale della sua innovazione politica. Durante il dibattito una riflessione particolare è stata dedicata all’analisi del concetto di libertà dell’uomo nel poter scegliere chi essere a differenza di tutte le altre specie animali già naturalmente indirizzate nel percorso da seguire, per mano dell’immutabile istinto.
Giro si sofferma inoltre sulla rivoluzione liberale di Berlusconi e sulla sua visione di Stato, illustrando la cultura cattolica dell’ Italia negli anni ‘90 e di come la nascita dei partiti, guidati da Berlusconi, abbiamo saputo cogliere l’esigenza degli italiani di avere dei punti di riferimento oltre a simboli che li rappresentassero.
Inevitabile il riferimento all’ Umanesimo ed al Rinascimento, due momenti storici che hanno esercitato un’influenza decisiva sul pensiero di Berlusconi; nato nel 1938 è infatti stato legato alla stagione culturale post idealista degli anni 50/60, di matrice europea ed in particolare francese, periodo in cui prevalsero il pensiero fenomenologico esistenziale ed ermeneutico. Nell’ultimo capitolo dell’opera Giro ripercorre il momento per lui più significativo per Berlusconi: la sconfitta del gramscismo.
Riceviamo e pubblichiamo