L’Associazione fiumicinese scrive ai consiglieri e giunte dei Comuni di Civitavecchia, Roma, Fiumicino e Regione

<<Per il porto crocieristico privato inserito nel Decreto Giubileo 2025 il nostro comitato di iniziativa cittadina, composto da oltre trenta associazioni del litorale, presenta la lista di criticità che alleghiamo alla presente e che è stata già protocollata presso il Comune di Fiumicino in un dialogo che necessita oramai di essere esteso a tutti quanti voi, data la portata delle conseguenze.

Ci risulta difficile da capire come un attracco crocieristico privato, in aperta competizione con il porto crocieristico pubblico della vicina Civitavecchia, possa essere autorizzato, contro attuale normativa, in un territorio fragile con infrastrutture inadeguate, fondali bassi e limacciosi e un aeroporto con traffico aereo che non permetterebbe un traffico marittimo con altezze superiori ai 48  metri (le navi classe Oasis sono alte oltre i 70 metri).

Questa opera è ancora più difficile vederla come essenziale per i pellegrini del Giubileo quando difficilmente riuscirebbe persino ad aprire i cantieri per il 2025. 

Le forzature che si stanno cercando portare avanti per agevolare questo privato a scapito di fondi pubblici ed europei investiti a Civitavecchia dovrebbero sollevare molti interrogativi.

Questa opera si sovrapporrebbe inoltre alla demolizione del viadotto dell’aeroporto e un ponte della scafa già allo stremo e congestionato dal traffico veicolare dei pendolari dell’aeroporto.

Queste criticità, già esistenti da decenni prima dell’introduzione del progetto della Royal Caribbean, si promette di superarle (come?) in un cronoprogramma della Fiumicino Waterfront srl che vede il porto già operativo e pronto per il soggiorno dei pellegrini (nelle navi da crociera…) per il 2025.

Le problematiche gravi del sistema infrastrutturale di Isola Sacra non potranno mai permettere di riuscire a raggiungere Roma in minor tempo che da Civitavecchia, nonostante la maggiore vicinanza. 

Gli imponenti dragaggi necessari, poi, per raggiungere la profondità per questa impresa devasterebbero i fondali di Fiumicino, che sono bassi e sabbiosi e quindi non adatti (ponendo anche un serio pregiudizio per la sicurezza della navigazione).

E’ quindi incomprensibile come lo Stato possa volere agevolare un’iniziativa che creerebbe inoltre un pericoloso precedente, per poter fare avere il proprio attracco privato a qualsiasi compagnia richiedente, contrariamente a quanto espresso dalla L 84/94.

Alleghiamo il link al video di un intervento di Pino Musolino, presidente dell’autorità di sistema portuale del Mar Tirreno centro settentrionale, durante il consiglio comunale del 10 luglio scorso a Civitavecchia e ulteriore link di Pietro Spirito, presidente dell’autorità portuale del tirreno centrale nel 2016 ed esperto dell’Economia dei Trasporti, pochi tra tanti addetti ai lavori che condividono alcuni tra i nostri numerosissimi dubbi che abbiamo cercato di sintetizzare in una lista che vi presentiamo in allegato.  

Vi invitiamo anche a consultare la nostra pagina facebook e Instagram o il nostro canale youtube per ulteriori approfondimenti senza esitare a contattarci per vari ed eventuali chiarimenti.>>

I Tavoli del Porto

Riceviamo e pubblichiamo

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