La Città invisibile: la questione giovanile a Fiumicino
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Come può un territorio creare anticorpi sociali?
L’imborghesimento e il cedimento verso il profitto senza un disegno di Città stanno inaridendo il tessuto sociale
L’attualità di Pasolini su “sviluppo e progresso”, anche alla luce delle parole di Papa Francesco che attacca pesantemente sia il consumismo che le banche e la finanza, invocando uno sviluppo che non contrasti con il diritto all’ambiente, va a coinvolgere nella sua forza visionaria, anche la contraddizione della politica e come questa fosse inevitabilmente lanciata verso una sua trasformazione antropologica
Chi oggi si professa progressista rispetto a quelle forze politiche degli anni settanta, con cui il grande intellettuale interloquiva, appare oggi una forza di conservazione e sostanzialmente indebolita nella nostra società del terzo millennio.
Il vuoto culturale
Condizioni di degrado sociale e culturale, totale assenza di strutture sociali di aggregazione e prevenzione costituiscono terreno fertile per l’espansione della criminalità organizzata. Del resto, la forza delle strutture criminali non si fonda soltanto sugli enormi patrimoni gestiti o sulle collusioni con le istituzioni politiche ed economiche ma anche sulla possibilità di controllare intere aree dove le strutture sociali primarie sono carenti.
In primo luogo, un territorio privo di reti sociali e luoghi di aggregazione, contribuisce ad “atomizzare” la condizione di bambini e ragazzi, rafforzando un sentimento di isolamento, se non di percezione di disinteresse della società nei loro confronti.
La posta in gioco è quindi rafforzare questo tipo di legami, intervenendo su almeno due fronti: preventivo e riparativo. Dal lato della prevenzione, occorre valorizzare il ruolo della scuola e delle comunità educanti
Ed ora veniamo ad un punto cruciale
Qual è il destino dei nostri studenti delle scuole superiori?
E’ imbarazzante la reazione di sorpresa sulla grave carenza di aule dell’amministrazione comunale.
Torno alla situazione delle scuole superiori, sapendo che molte famiglie, in questo momento non sanno dove andranno a studiare i loro figli il prossimo anno, si trovano smarriti e senza punti riferimento.
Veniamo ai fatti
L’attuale amministrazione comunale non sa quanti sono i giovani in età corrispondente alle scuole superiori
Non sa quanti sono i ragazzi che hanno abbandonato gli studi in questi 10 anni
Non sanno fare delle proiezioni statistiche sull’andamento della popolazione scolastica nei prossimi anni
Ci sono circa 4000 giovani dai 14 ai 18 anni e gli studenti delle superiori di Fiumicino sono 2400, tenuto conto anche che alcune centinaia provengono da altri Comuni limitrofi
Quindi ci sono 1600 giovani invisibili
Altro dato: la popolazione scolastica che oggi ha un’età che va da 9 a 13 anni è nettamente superiore 4657. Nel prossimo quinquennio la popolazione scolastica crescerà rispetto ad oggi
Che accadrà andremo ai doppi turni? Rammento che avremo ogni anno, per i prossimi 10, un incremento demografico di 1000—1500 nuovi residenti E la percentuale tra i nuovi residenti è di circa il 12% di ragazzi in età scolare. Quindi sommiamo un ulteriore incremento di 100- 150 nuove iscrizioni ogni anno, oltre quelli che ho già descritto
Ma il Comune, dopo le reiterate proteste delle famiglie e degli studenti, asserisce che ha chiesto alla Città metropolitane di finanziare un istituto.
A che gioco giochiamo?
I dati che ho riportato avrebbero dovuto già 5 anni fa suonare come campanello di allarme
Ma occorre saper programmare.
Non troviamo scusanti affermando che le competenze sono di altri. Un Comune ha il dovere di prevedere l’incremento della popolazione e anticipare, le proposte da inviare a chi di dovere in tempi certi, non rimanere sorpresi se mancano le aule
La totale assenza del valore e del ruolo della scuola si evidenzia quando il Comune propone di individuare, per tamponare, locali dispersi nel territorio, come se i nostri ragazzi siano polli d’allevamento
Ricordo che da alcuni anni le scienze della formazione ci segnalano che il miglior apprendimento si ha in ambienti arricchiti e non in semplici scatole dove mettere gli studenti.
Classi ben progettate migliorano i risultati scolastici dei bambini nella lettura, nella scrittura e nella matematica.
Nella mia lunga esperienza sul mondo giovanile, (nel corso di oltre 50 anni ho, nel mio piccolo, contribuito alla formazione di otre migliaia di giovani di Fiumicino e oltre 20 mila tra insegnanti, dirigenti e tecnici sportivi in tutta Italia, sono stato anche Preside all’ istituto penale per minorenni di Casal del Marmo e al carcere di Regina Coeli proseguendo il mio impegno, ora, come docente universitario), mi permette di affermare che valorizzare i giovani, migliorare la stima di se, renderli protagonisti e contemporaneamente creare un ambiente di apprendimento civile, porta al cambiamento verso la società
Nidi d’infanzia e Scuola dell’infanzia
Parlare di danni che l’amministrazione sta perpetuando, lo si può anche evidenziare nella scuola dell’infanzia comunale
Un potente antidoto è determinato da azioni didattico-educative. Un parametro è quello di ridare dignità alle insegnanti dei nidi d’infanzia e della scuola dell’infanzia, alle operatrici che collaborano all’inclusione, ora affidate ad un’agenzia interinale e ad una cooperativa Dovranno essere inserite in un sistema educativo comunale di alto profilo psicopedagogico, non più gestite da agenzie o cooperative. 0-5 anni è il periodo della vita in cui si apprendono i comportamenti pro sociali, che agiscono come viatico per i processi di socializzazione, solidarietà, rispetto di sé, degli altri e delle cose
Chi è liberista e reazionario se non chi punta alla terziarizzazione del personale, alimentando il precariato e i bassi salari
È giunta l’ora di produrre una visione organica di Città, non andare avanti a piccoli spot urbani
La formazione di una comunità cittadina educante vuol dire assumere la connotazione di una rete interattiva tra località, condividere con i cittadini delle singole località le scelte urbanistiche architettoniche, l’arredo urbano, l’ornato cittadino, e, con l’immenso e sofferente mondo dell’Associazionismo e dell’opera degli oratori, le attività culturali e sportive in un quadro strategico di una Città dei e per i giovani.
Allora mi pongo un quesito:
…tra i giovani c’è una perdita dell’identità o un’identità della perdita?
Con la conseguenza di creare una folla solitaria
Per ritrovare sé stessi occorro interventi che puntino all’integrazione: realizzare un tessuto familiare, scolastico e urbano identitario, accogliente, condiviso
Sentirsi figlio di un luogo identitario vuol dire accettarlo, rispettarlo, amarlo.
LA STORIA SIAMO NOI
Occorre dare spazio alla creatività delle nuove generazioni, Ma chi disegna la trama? Solo chi non è al servizio dei poteri economici
LA POLITICA ATTUALE allontana i giovani e li rende invisibili
Ci vogliono idee e poi fatti. Ma per avere idee c’è bisogno di pensieri intelligenti competenti che abbiano una visione organica di Città.
Sono convinto che nel prossimo quinquennio questo messaggio verrà raccolto da una amministrazione che saprà ascoltare, che saprà entrare in empatia con la gente e condividerne il futuro di Fiumicino, depennando la visione della politica del signorie, di un’oligarchia che prende decisioni per conto della comunità. Sono convinto che in questo mare di indifferenza verso i nostri ragazzi ci saranno amministratori che organizzino la gente per scardinare il muro dell’ignoranza, dell’arroganza, del profitto.
Solo coloro che ereditano consapevolmente potranno accedere al futuro: come scriveva Nietzsche, l’uomo dell’avvenire è colui il quale è dotato di più lunga memoria, chi, si potrebbe dire, ha le radici più profonde e ramificate, saldamente piantate nel terreno delle sue tradizioni
Realizzare un luogo antropologico
Il luogo antropologico accoglie nel suo spazio i vari percorsi individuali e fa in modo che essi si incrocino, si mescolino e i singoli individui entrino in contatto tra di loro, producendo legami: è proprio dall’incontro di identità e percorsi differenti che nascono legami sociali e comunitari.
I LEGAMI SI FORMANO NELLE ATTIVITA’ INSIEME
Uno degli elementi mancanti è la storia.
I non luoghi sono spazi privi di memoria, perché escludono ogni collegamento con il passato. Il tempo dei non-luoghi è il tempo presente, la storia sembra essere bandita, non lascia traccia.
Ciò che si sta proponendo ai giovani di Fiumicino sono i non-luoghi d’incontro.
Punto di aggregazione diventa un centro commerciale
Giovani senza territorio.
Siamo all’anno ZERO. Occorre cambiare, diamo una svolta o aumenteranno sempre più i casi d’intolleranza e dissociazione
Fiumicino Città della cultura e del turismo
Riappropriamoci della cultura e del folklore del territorio e lanciamolo nel mondo. Il piano di sviluppo di Fiumicino passa attraverso la bellezza dei suoi luoghi. Tanti posti di lavoro si creerebbero
Ma ci vogliono persone preparate per disegnare una strategia condivisa con la gente.
Costruire un’idea di Città che intorno al 2030 raggiungerà i 100 mila abitanti
Una visione, un disegno, un progetto
Qual è il suo futuro e qual è il futuro dei nostri ragazzi
Il grande impulso di un nutrito gruppo di giovani stanchi di farsi rappresentare stanchi che si parli per loro
Creare una comunità centrata sulla solidarietà rispetto e voglia di sviluppare nel progresso
Creiamo un Comune, dove i giovani si sentano parte integrante e pronti a contribuire alla crescita del luogo, difenderlo e valorizzarlo, perché sentono di appartenerci.
Roberto Tasciotti