L’artista siciliano Vito Bongiorno firma il suo carbone in riva al mare di Fregene, attraverso il corpo di una donna, simbolo della purezza dell’essere femminile, contrapposta al degrado ecologico e culturale del nostro tempo.
Una donna dipinta di blu che tiene in mano cullandolo un globo terrestre le cui terre emerse sono realizzate con il carbone, a sottendere l’inquinamento ecologico e sociale caratterizzante la nostra
epoca.
L’intimità caratterizza questa performance che si offre come dono morale e di speranza.
Quest’ultimo sarebbe legato all’energia in combustione racchiusa nel nucleo della terra pronta a dar vita a stagioni di semina e prosperità”, spiega Bongiorno.
Al termine della performance, l’artista distribuirà frammenti di carbone macchiati di blu a tutti i partecipanti come simbolo di rinascita dell’essere umano.
Siciliano di nascita e romano d’adozione, è tra i protagonisti sulla scena artistica contemporanea italiana, noto per le sue opere in carbone.
Bongiorno è l’autore di una pittura di carbone e cenere carica di rimandi ambivalenti. La negazione del colore è il buio – sintomo dell’abisso nel quale gli individui sono sprofondati, travolti da una crisi valoriale, culturale e di conseguenza ambientale che annerisce il pianeta – ma al tempo stesso è luce, il carbone contiene una scintilla di vita, un’energia indispensabile per innescare un processo di rinascita.
I paesaggi dell’artista prendono vita dalle sottostanti ceneri, risorgono come l’araba fenice dai residui di un passato che li ha resi aridi di idee e sterili di sentimenti.
Sono immagini transitorie, opere in divenire che fotografano una rinascita. L’Europa liquefatta, un’Italia
frammentata, singole regioni smembrate, riflettono una verità indigesta che l’artista urla a gran voce ad una società bendata da un individualismo sterile.
Paesaggi brulli, privi di vegetazione, anneriti dallo smog, impregnati di petrolio; paesaggi quasi spettrali, desolati, abbandonati da individui troppo dediti all’egoismo.
Negatagli la luce, il blu oltremare che colora il corpo di donna portatrice di fertilità e quindi di nascita, o meglio di rinascita, irradia le sterili mappe di carbone per restituirgli la vita».
Riceviamo e pubblichiamo