Fiumicino, 7 ottobre: ai Tavoli del Mare si disegna la “Porta di Roma nel Mediterraneo”.
Fiumicino oggi ha guardato al mare come non aveva mai fatto prima; all’Hilton Rome Airport Hotel, si è svolta la nuova edizione dei Tavoli del Mare, dal titolo evocativo “Dove il mare incontra il cielo”, promossa dal Comune di Fiumicino con il patrocinio della Regione Lazio e del Ministero per le Politiche del Mare.
Una giornata intensa, animata da un confronto aperto tra istituzioni, esperti, imprese, ambientalisti e cittadini.
Presenti il Ministro per le Politiche del Mare Nello Musumeci, la Vicepresidente della Regione Lazio Roberta Angelilli, il Sindaco Mario Baccini, insieme a rappresentanti di Aeroporti di Roma (ADR), RAM Rete Autostrade Mediterranee, Ferrovie dello Stato, ENAC ed Ecoitaliasolidale.
Per l’Autorità di Sistema Portuale del Lazio presente il Dr. Malcolm Morini.
Ai microfoni di Talk City, il Ministro Nello Musumeci ha sottolineato la svolta culturale e strategica che l’Italia sta vivendo:
«Oggi il mare, da un lato con la navigazione fluviale e dall’altro come risorsa strategica, rappresenta la carta vincente che non abbiamo mai giocato pur avendola nel mazzo.
Cresce l’economia blu: dobbiamo saper cogliere queste opportunità. Il Governo nazionale, per la prima volta, ha creato una struttura ministeriale che si occupa delle politiche del mare.
Dialogare con le città costiere è il primo passo per mettere assieme tutti i soggetti, in un confronto franco e sincero, per capire ciò che serve, quali sono gli obiettivi, i tempi e le risorse».
Parole che hanno dato senso e direzione a un dibattito vivace, arricchito da punti di vista diversi e da un comune spirito costruttivo.
Subito dopo, ai nostri microfoni, è intervenuto anche il sindaco di Fiumicino, Mario Baccini, che ha definito i Tavoli del Mare:
«un passo concreto verso lo sviluppo strutturale del territorio». Ha evidenziato come l’iniziativa riesca finalmente a mettere insieme tutti gli attori della Blue Economy — istituzioni, imprese, Regione e maestranze locali — restituendo a Fiumicino la sua vocazione marittima e culturale.
Baccini ha ricordato anche la centralità della flotta pescherecci, tra le più importanti d’Italia, e il progetto della nuova darsena, parte del piano di riqualificazione che guarda al futuro porto crocieristico e a una crescita sostenibile del turismo e della mobilità.
Proprio su questo aspetto si è soffermato, sempre ai nostri microfoni, il Capitano di Vascello Emilio Casale, comandante della Capitaneria di porto di Fiumicino:
«Un confronto ricco di punti di vista e sensibilità diverse, un vero arricchimento per tutti», ha detto Casale, ribadendo la necessità di migliorare le infrastrutture e la viabilità del territorio,
dal Tevere alle strade di collegamento, fino alla possibile riattivazione della ferrovia di Fiumicino, soppressa nei primi anni Duemila.
«Il mare è l’anima di questa città, ma l’indotto che nasce dal mare deve trovare coerenza e forza anche sulla terra», ha aggiunto, richiamando l’idea di una crescita integrata tra logistica, turismo e sviluppo locale.
L’integrazione è infatti la parola chiave emersa dai lavori: porto, aeroporto, ferrovia e fiume navigabile come un unico organismo vitale.
Fiumicino, con la sua posizione strategica, è destinata a diventare un laboratorio nazionale di intermodalità sostenibile e di connessione tra economia blu e verde.
Tra i temi più sentiti, la navigabilità del Tevere — non solo come opportunità logistica, ma come simbolo di rigenerazione ambientale e culturale.
Restituire al fiume la sua centralità significa unire Roma al mare, rigenerando identità e memoria.
Allo stesso modo, la proposta di riattivare la ferrovia di Fiumicino è tornata al centro del dibattito: una linea che potrebbe diventare spina dorsale di un turismo consapevole e di un sistema portuale moderno.
E mentre i Tavoli del Mare si chiudevano tra strette di mano e nuovi progetti, restava nell’aria l’eco di un pensiero condiviso dalla redazione di Talk City:
«il mare non è solo orizzonte, ma direzione. Fiumicino oggi non è più periferia, ma cerniera viva tra Roma e il Mediterraneo, punto d’incontro tra l’acqua e la terra, tra la concretezza del lavoro e la poesia del futuro.
Perché il mare, come ha ricordato qualcuno in sala, non basta se la terra non cammina con lui.»
In fondo, il filo che unisce tutto è l’integrazione: tra mare e terra, tra idee e persone, tra sogni e infrastrutture.
Fiumicino oggi non parla solo di sviluppo, ma di identità ritrovata. Perché quando il mare incontra davvero il cielo, nasce un orizzonte nuovo — quello di una comunità che finalmente naviga nella stessa direzione.
Dino Tropea. TalkCity.it Fiumcino