Elezioni Regionali 2023, conosciamo Emanuela Mari

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La candidata di Fratelli d’Italia al Consiglio Regionale del Lazio, intervistata da Antonio Cacace per la nostra testata, in vista delle elezioni del 12 e 13 febbraio

MESSAGGIO ELETTORALE

44 anni, laureata in economia e commercio, da 18 anni funzionaria di banca. Sposata e felicemente mamma. In politica dal 2001, dirigente di Fratelli d’Italia, nel 2019 è stata la più votata nella storia della città di Civitavecchia e, anche per questo, è stata eletta Presidente del Consiglio comunale, ruolo che tutt’oggi ricopre. Dal 2021 è anche membro del direttivo Anci Donne per la Regione Lazio.

Tra le sue proposte abbiamo l’abbattimento dell’imposta regionale Irpef, il taglio della bolletta elettrica nei comuni che ospitano centrali elettriche, la liberalizzazione della professione infermieristica, il completamento della Civitavecchia-Orte ed il blocco del mega impianto di biodigestione che la Giunta Zingaretti vorrebbe far costruire a Civitavecchia per i rifiuti di Roma: “se da Roma la smettessero di considerare Civitavecchia solo come l’ultima provincia dell’Impero, dove scaricare ogni tipo di servitù e di attività inquinanti, avremmo tutte le carte in regola per poter diventare un grande hub internazionale”.

Viene definita la candidata più forte del territorio per il suo radicamento nel tessuto sociale della città e perché, da oltre 20 anni, è un punto di riferimento nella politica civitavecchiese, tanto da guadagnarsi soprannomi come “Lady preferenze”.

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D –  Buonasera Emanuela, ha parlato più volte del modello Basilicata per il Lazio. A cosa si riferisce?

R – A quanto di buono ha fatto il Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, a proposito di energia e di bollette calmierate. Grazie alle buone pratiche del governo Bardi, i cittadini lucani riescono ad abbattere, quasi completamente, il costo delle utenze del gas.

Ciò è stato possibile grazie alla legge approvata ad agosto dall’ente regionale e all’accordo con le società petrolifere per le compensazioni sul territorio. Questo modello, se ha funzionato per la Basilicata, può funzionare anche in altre regioni, quindi anche per il Lazio.

Per Civitavecchia, ad esempio, che ospita uno dei poli energetici più grande d’Italia, proponiamo che la regione si faccia parte attiva per una trattativa con Enel S.p.A. affinché si possano ottenere, anche per i civitavecchiesi e gli abitanti dei comuni limitrofi, dei grossi tagli sulla bolletta elettrica.

Lo stesso principio si può replicare, come forma diretta di compensazione ambientale, in tutte le città dove sono presenti grosse servitù; penso ad importanti insediamenti che generano un impatto sull’ambiente e la salute pubblica.

Al Presidente Rocca abbiamo già illustrato il nostro progetto ed è d’accordo con noi che, in tempi di crisi, occorre aumentare il potere d’acquisto dei cittadini e non ridurlo.

D –  Sapendo di doverla intervistare, ho studiato il suo profilo e letto le sue proposte. C’è molta sanità nel suo trascorso e nel suo programma. Ce ne parli.

R – Essendo sensibile ai temi sociali, non posso non occuparmi di salute pubblica e dei problemi generati da un servizio sanitario inadeguato e non al passo con i tempi.

C’è bisogno di abbattere le liste d’attesa, di aumentare i posti letto e l’organico di chi ci lavora, troppo ridotto ed espone i dipendenti a rischi di ogni genere. Una proposta che stiamo portando avanti, da diversi mesi, è quella di eliminare il vincolo di esclusività per gli infermieri e liberalizzare la professione così, chi vorrà, potrà lavorare contemporaneamente come dipendente e come libero professionista, come accade già per i medici in corsia.

In questo modo aumentiamo il raggio d’azione delle professioni infermieristiche e potenziamo la medicina territoriale, essendo le figure di riferimento per la presa in carico e l’assistenza del paziente dentro e fuori le strutture ospedaliere.

Un modo per valorizzare questa categoria e migliorare l’offerta sanitaria. Potremmo poi parlare dell’impegno preso per l’attivazione del reparto di radioterapia, mai aperto, presso l’Asl RM4 e per il riconoscimento delle strutture private che potrebbero ampliare l’offerta sanitaria a tutti i cittadini.

Ma è un settore molto ampio e complesso, quello della sanità pubblica, che non basta un’intervista per poterne parlare.

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