Come in una delle più belle fiabe mai scritte, Sir Claudio Ranieri sta per firmare un contratto da nuovo allenatore della Roma. Si attende solo il comunicato ufficiale e quando tutto sarà messo nero su bianco il sogno suo e di tutti i tifosi della squadra capitolina diverrà più vivido che mai.
L’emozione di chi sta vivendo questa storia da vicino arriva fino alla gola. Non può che smuovere i più profondi sentimenti fino a, nostalgicamente, ricordare qualcosa che invoglia a far uscire una lacrima.
La storia di quel giovane ragazzo di San Saba chiamato er Fettina, con il padre (er sor Mario) possessore di una macelleria nel cuore di Testaccio, è passata per un campo leggendario di Roma, situato a Villa Doria Pamphilj. Proprio su quella terra battuta, Claudio Ranieri iniziò a giocare per le giovanili della squadra giallorossa nel 1971.
Fece, poi, appena 6 apparizioni in prima squadra nel 1973. Ma le strade erano destinate a dividersi e dalla stagione successiva vestì la maglia del Catanzaro. Fino alla fine della carriera da calciatore non fece più ritorno tra le fila giallorosse, ma ne rimase tifoso appassionato.
Il magone e la sofferenza che un giocatore innamorato di una squadra può sentire smuovono fin nel profondo l’atleta quando non veste quella maglia. La forza d’animo che ha formato il suo carattere e gli ha permesso di farsi strada altrove, quindi, lo ha reso ciò che è oggi, un allenatore vincente.
La Coppa Italia con la Fiorentina, nella stagione ’95-’96, fu il suo primo trofeo vinto ai massimi livelli da allenatore. Poi seguirono una Supercoppa Italiana, una Coppa di Spagna, un Campionato inglese, una Coppa Intertoto UEFA e una Supercoppa UEFA, senza nulla togliere ai tanti altri trofei vinti nelle categorie inferiori.
Claudio Ranieri ha fatto il suo ritorno nella Roma, da mister, durante la stagione 2009-2010. La squadra si allenava a Trigoria e giocava all’Olimpico. Campo Testaccio veniva abbandonato dall’amministrazione comunale in condizioni pessime, ma ancora trasmetteva tanta passione a chi viveva ed era cresciuto in quella zona.
Già lì, i primi segni di nostalgia nell’ambiente si vivevano quotidianamente. Poi, si aggiunse un evento formidabile che lo lascerà nella storia della squadra per sempre. Quella stagione viene ricordata per il recupero di 14 punti della Roma sull’Inter, a fine stagione arrivata prima con soli 2 punti di vantaggio.
Quell’anno un po’ di sfortuna e l’influenza degli arbitri, almeno così fortemente contestata da tifosi e staff specie per la gara contro la Sampdoria, ma anche per quella contro il Livorno e il Milan e per l’atteggiamento dei tifosi di casa in Lazio-Inter, fecero sfiorare il sogno di Sir Claudio Ranieri e di tutti i supporter giallorossi.
Impossibile, quindi, non avere il magone quando si pensa a Claudio Ranieri. L’allenatore lo stimano in molti anche al di fuori del Raccordo Anulare e per questo si è sempre pensato che un giorno avrebbe allenato la nazionale. Proprio in merito a ciò, vi è un aneddoto da raccontare. Fu ricordato come la prima apertura di quello che da giovane era er Fettina di Testaccio alla nazionale italiana.
Durante una premiazione del 2010, avvenuta a bordo della MSC Fantasia attraccata a Civitavecchia, Claudio Ranieri rispose in merito alla possibilità di divenire C.T. della nazionale azzurra: “Se sarà il caso, allora ne parleremo io, la Roma e poi la Federazione”.
L’allora allenatore giallorosso era stato premiato per la categoria Sport durante la seconda edizione del premio “Andrea Fortunato – Sport è vita”. L’evento era dedicato al terzino della Juve morto per leucemia ad appena 24 anni. Era stato allestito per sensibilizzare sul tema della prevenzione per gli sportivi.
Non è l’unica attività solidale che Claudio Ranieri ha fatto durante la sua vita. Tra esse spiccano ilpremio Sport e diritti umani consegnatogli da Amnesty International e l’idea da lui inventata di creare un Passaporto ematico chiamato Andrea Fortunato.
Il nuovo allenatore della Roma è riconosciuto da tutti per la sua etica e i suoi valori in campo, con i giocatori, e fuori, con i tifosi, specie per temi delicati come il contrasto al razzismo e il rispetto di ogni persona.
Il suo sogno alla Roma e quello dei tifosi giallorossi di avere alla guida della squadra un uomo del genere è appena iniziato. Quello di tutti i tifosi di calcio e di ogni bambino che parte dai piccoli rioni per divenire ciò che RanieriAMP è diventato prosegue.
Sicuramente, anche quello dei tanti amanti di questo sport a livello nazionale, giacché Sir Claudio potrebbe anche un giorno divenire, se ne avrà voglia e le forze, C.T. degli azzurri.
Michelangelo Loriga