Dopo l’importante crescita a livello nazionale, il partito Azzurro sicuro di ritrovare i voti dei fedelissimi anche a Civitavecchia

In un momento di incertezze nella politica italiana, se c’è un partito in crescita significativa è Forza Italia.

Doppiata la Lega sia alle regionali in Sardegna che in Abruzzo, dove gli “Azzurri” hanno raggiunto un importante 13,44%, il partito oggi diretto da Tajani, fedelissimo di Silvio Berlusconi, è in assoluto un punto fermo del governo Nazionale di centro-destra.

Anche in regione Lazio c’è aria di crescita e proprio in questi giorni girano voci di “campagna acquisti” da parte dei due portabandiera Simeoni e Capolei che, molto stimati da tutti, sono pronti a rimpinguare con nuovi innesti il gruppo consiliare.

Tutto molto bello per gli eredi del Cavaliere, in politica l’entusiasmo è fondamentale per una crescita esponenziale. Soprattutto in vista delle prossime Elezioni Europee, vero banco di prova.

E Civitavecchia? Dopo che negli ultimi cinque anni abbiamo assistito ad uno svuotamento del partito da parte dei rappresentanti locali, passati a Lega e Fratelli d’Italia, oggi qualcuno vorrebbe tornare sui suoi passi.

Ma il dictat dettato dal coordinatore regionale Fazzone è di non dare nuove possibilità ai traditori e, soprattutto, di inserire nuova linfa rappresentata da personaggi che nulla hanno avuto a che fare con l’attuale Amministrazione, ormai a fine mandato. Chiaro il messaggio nel decretare l’operato della Giunta Tedesco assolutamente fallimentare.

Civitavecchia ha un grande bacino di voti “forzisti”, che ha premiato anche l’ascesa e la riconferma dell’Onorevole Alessandro Battilocchio nelle alte sfere della politica nazionale.

Un elettorato che se convinto da un progetto serio e di spessore, non avrebbe problemi a confermare la preferenza a Forza Italia.

In questa settimana dovremmo conoscere il nome del candidato Sindaco in rappresentanza del centro-destra unito; sappiamo di un Fazzone fermo sulla sua certezza di poter portare a casa la candidatura di Paolo Poletti.

Una candidatura civica (il Generale ha ormai perso la voce a forza di ripeterlo…) ma stimata da molti in città, anche rappresentanti di bandiere politiche.

Potrebbe essere un segnale forte del centro-destra per proporre un rilancio distinto dal passato, anche quello più prossimo.

In caso contrario si aprirebbero nuovi scenari con Poletti comunque candidato che potrebbe rappresentare un polo centrale che pescherebbe da destra a sinistra; come ha detto proprio Antonio Tajani… “Dalla Meloni alla Schlein, lì prenderemo i voti!”.

C. O.

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