Civitavecchia. Titanic, icona della presunzione naufragata miseramente… prendiamola a ridere

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Redazione
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L’istallazione natalizia alla Marina presa di mira sui social

Dicono che a Natale siamo tutti più buoni, ma a Civitavecchia – da quando è comparso il Titanic alla Marina – siamo diventati tutti anche un po’ più sarcastici.

Da un paio di giorni, infatti, è sorta sul lungomare una nuova installazione che, secondo i bene informati, farà parte delle luminarie natalizie.

Solo che, invece di una classica renna, di un albero o di una slitta, qualcuno ha pensato bene di piazzare… il Titanic.

Sì, proprio lui. L’icona della “sfiga” marittima che finì a mollo nel 1912, affondata dall’iceberg più famoso della storia.

Ora, vedere il Titanic a pochi metri dal porto crocieristico più importante del Lazio ha avuto su molti cittadini l’effetto di un aperitivo mal riuscito: risate, incredulità, e un leggero senso di “ma chi l’ha pensata questa?”.

Chi conosce un minimo le leggi non scritte del mare sa che la superstizione è una religione: non si fischia a bordo, non si cambia nome alla nave… e, possibilmente, non si piazza il Titanic davanti al porto.

Ma tant’è: qualcuno deve aver pensato che fosse “una bella idea scenografica”.

Il risultato? I social di Civitavecchia in fiamme. E non per le luminarie.

Ecco qualche “chicca” da Facebook:

Silvia apre le danze con un tocco hollywoodiano: “Vogliamo anche Di Caprio!”.
Raffaella, più pragmatica: “Io mi immagino i croceristi che passando di lì si grattano. Sto barcone non si può guardare!”.
Claudia, profetica: “Almeno nn possiamo dire di non essere stati avvisati… stamo a fa’ la stessa fine del Titanic”.

Poi c’è Massimo, che cita Fantozzi con un classico immortale: “La corazzata Potionkin: UNA CAGATA PAZZESCA”.
Corrado domanda ironicamente: “Chi ha ideato questa è lo stesso dei gazebo al mercato e della rotatoria? Chiedo per un amico”.
E Mimmo chiude con poesia: “Almeno hanno risolto il problema del muraglione che oscurava i tramonti. Ora hanno oscurato sia i tramonti che il muraglione”.

Come non citare Manola: “Come se a Fiumicino mettessero il DC9 dell’Itavia”.
E Mauro, che rilancia con macabro entusiasmo: “L’anno prossimo mettono le Torri Gemelle”.

Cristiano, invece, centra il punto: “Il simbolo di una città che sta per affondare mentre l’orchestra del Pincio continua a suonare”.

Anna Maria tira un sospiro di sollievo: “Ci è andata pure bene, l’iceberg non ce l’hanno messo!”.
E Salvatore chiude la rassegna con filosofia: “Siamo passati dalla statua del bacio, simbolo d’amore, alla morte di due innamorati. Praticamente l’opposto!”.

A rimettere tutti “in riga” arriva poi qualcuno che, con tono severo, ammonisce: “Non si tratta del Titanic, informatevi! Non credete ai giornali fake! L’hanno detto in Consiglio Comunale”.

Come dire: tutta la città sbaglia a vederci il Titanic, siamo tutti ciechi tranne il consigliere che ha parlato.

Una nuova teoria del complotto: il Titanic non è mai affondato, era solo fraintenduto. Praticamente quanto la toppa è peggio del buco.

E poi c’è lui, Fabrizio, che mette tutti d’accordo con un commento degno del miglior Totò:

“Fu realizzato sulla base dei disegni del Calamatta presso i cantieri della Privilege Yard, varato da Guglielmotti che ha anche provveduto a infrangere una bottiglia di sambuca.
Al suo interno era stato nascosto il tesoro della città: la fontanella del viale.
Dopo pochi metri dal suo primo viaggio però si è scontrato contro il famoso iceberg della Punta del Pecoraro per poi inabissarsi al largo del Marangone.
I passeggeri che non ce l’hanno fatta ora riposano nel cimitero vecchio, mentre i superstiti si sono radunati sotto la quercia dell’ottimo consiglio.
Finalmente un simbolo di vera Civitavecchiesità per tutti!”.

Applausi. Fabrizio ha vinto su tutti!!! E forse anche il concorso per l’installazione più ironica del 2025.

Insomma, a Civitavecchia il Natale è arrivato… e affonda con stile.

Perché se il Titanic è il simbolo della nostra Marina, almeno possiamo dire una cosa: sì, stiamo affondando, ma lo facciamo ridendo.

Corrado Orfini

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