Michele Trotta: “Fare Provincia è tanto altro”

Nell’attesa che dai potenti “tavoli” romani diano comunicazione del nome dei candidati a sindaco dei due/tre schieramenti tra centro sinistra e centro destra – mancano solo 58 giorni – il malpancismo del territorio, comunque, si manifesta sulla rindondanza che il tema della progettata nuova “Provincia”, trova tra i mass media locali e non solo.

Già nello scorso ottobre SMART aveva analizzato i motivi che erano alla base dell’iniziativa “Porta dell’Italia” ovvero l’istituzione di una nuova Provincia che comprenda i comuni del Litorale Nord fino a Montalto di Castro con l’inserimento di quelli collinari di Tolfa e Allumiere.

I primi cittadini coinvolti dall’iniziativa oltre alla sicura visibilità già immaginano alla ricaduta economica dovuta “sic et simpliciter” dall’essere Provincia, decentramento di uffici romani, policlinici, Prefettura, Questura e chi più ne ha più ne metta. Tutto legittimo, naturalmente, ma i più esperti già prefigurano nuove relazioni per nuovi spazi di potere.

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Si sa, la politica è anche questa ma, non è solo questa: a parte di conoscere dove sarà tecnicamente
insediata la sede della Provincia e quindi i suoi relativi uffici, questo potrà portare ad un indiscusso miglioramento della vita dei cittadini, poiché non dovranno più recarsi a Roma ma “fare Provincia” è ancora altro.

Soprattutto in questa fase euforica bisognerebbe porre maggiore attenzione, come avevamo scritto ad ottobre di “evitare le “fusioni a freddo” di territori e persone al fine di salvaguardarne il senso e lo spirito di una comunità che, specialmente in questi ultimi trent’anni, ha visto perdere e disperdere energie e cervelli che hanno trovato accoglienza anche fuori dal nostro Paese.”

La fuga da Roma non giustifica scorciatoie: costruire l’ennesimo carrozzone della politica che poi riandremo a pagare noi cittadini con il relativo impoverimento economico e di servizi, è un copione che
conosciamo già.

Michele Trotta

Basta vedere l’ultimo bilancio comunale, aumento delle tasse comunali per ripianare spese che nessuno ha il coraggio di tagliare. Per adesso basta veramente poco per far tornare la politica come voce dei cittadini e protagonista sul territorio.

Forse se si considerassero degli accordi “di programma” tra comuni limitrofi o “di scopo”, perché non appena l’ultimo tratto della superstrada per Viterbo sarà completata, è facile prevedere un nuovo cambiamento sull’intero quadrante a causa della rapidità di scambi e rapporti che avverrà tra le maggiori città di questo territorio.

Ricordiamolo a tutti, romani compresi che Civitavecchia dopo Roma, in questa “vecchia” Provincia è la città più strategica per servizi ed insediamenti industriali e, forse, qualcosa conterà pure!

Michele Trotta. portavoce Ass.ne S.M.A.R.T.

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