La discussione è stata ampia, appassionata e ricca di suggerimenti e contributi. Il dibattito privo di atteggiamenti consolatori o indulgenti ha con determinazione individuato la esigenza di affrontare i prossimi appuntamenti elettorali (regionali e comunali) e la funzione di opposizione, che il voto ci ha assegnato, con spirito unitario, sia pure registrando inevitabili differenze.
In modo unanime si è convenuto sulla necessità che il PD si rafforzi e si rigeneri a partire dalla sua funzione di tutela e rappresentanza dei ceti e fasce sociali più fragili, in particolare in una fase caratterizzata da una guerra, che va assumendo aspetti sempre più inquietanti, e da una economia sull’orlo della recessione.
La crisi che colpisce drammaticamente lavoratori, pensionati, commercianti, piccole imprese è il terreno sul quale il PD, saldamente ancorato ad una forte connotazione di centro-sinistra e progressista, deve esercitare la propria funzione. Interventi decisi vanno pretesi e rivendicati per ridurre le diseguaglianze e proteggere da un crescente rischio di povertà fasce consistenti di popolazione; una povertà che rischia
di colpire persino i ceti operosi e produttivi.