Il tempo scorre inesorabilmente verso la data del phase out del carbone, eppure come declarava Lorenzo de’ Medici, noto come il Magnifico, “di doman non v’è certezza”.
Un senso di precarietà dovuto alla mancanza di chiarezza da parte di Enel che nonostante i ripetuti solleciti degli stakeholder locali, i tavoli di confronto a ogni livello istituzionale, gli appelli del mondo imprenditoriale e politico, non ha ancora presentato i suoi progetti concreti per il territorio, generando paura e incertezza tra i lavoratori e le aziende che temono di trovarsi di fronte a una smobilitazione del colosso energetico che avrebbe riflessi su tutto il sistema economico del Lazio.
Un clima che oltre a gettare nello sconforto centinaia di famiglie e imprenditori, mina gli investimenti per l’ammodernamento, la formazione del personale e la sicurezza, specialmente a causa degli appalti sottocosto.
Come Consigliere metropolitano del territorio chiedo ai vertici Enel i seguenti impegni incondizionati:
Se come recita la sua “narrazione green”, Enel è consapevole che il successo a lungo termine dell’azienda è strettamente legato al benessere delle persone e alla salute del nostro pianeta, riconoscendo l’importanza di agire con tempestività e responsabilità per affrontare le sfide globali come il cambiamento climatico e la transizione verso un’economia a basse emissioni, si prenda la responsabilità di accompagnare il nostro territorio verso una transizione fluida che garantisca il futuro della nostra comunità prima ancora dei suoi azionisti.
Lo dichiara il Capogruppo consigliere dell’Area metropolitana di Roma Capitale Antonio GIAMMUSSO (Lega Salvini)