Richiamato dalla presidenza nerazzurra dopo la sconfitta di Cerveteri del 29 Gennaio, mister Paolo Caputo ha saputo riportare tranquillità nell’ambiente, centrando sette risultati utili consecutivi, tra pareggi in scontri diretti e vittorie casalinghe importanti.
“Quando sono arrivato ho provato a dare serenità a un gruppo un po’ scoraggiato, mettendo in pratica la mia esperienza senza inventarmi niente di particolare, cercando solo di far fare ai ragazzi cose semplici, provando a riportare entusiasmo.”
La squadra nelle ultime uscite ha ritrovato la compattezza di inizio stagione, grazie anche a un assetto difensivo ora ben definito?
“Ho cercato subito di andare al sodo e con la difesa a 4 la squadra è più coperta.
Quando arrivi in corsa devi cercare di non stravolgere troppo ma di badare alle cose essenziali, ho cercato una quadratura semplice. Le mie squadre hanno sempre giocato a 4 e conoscere già alcuni dei giocatori mi ha aiutato.”
“La rosa è ampia e ne sono felice, dispiace un po’ che da quando sono arrivato sia sempre mancato qualche giocatore per infortunio, ma siamo sempre riusciti a sopperire a mancanze importanti, come quella del capitano Ruggiero.
Non dobbiamo essere vittima degli assenti, ma questo ci deve dare quel qualcosa in più per andare a sopperire alle mancanze più importanti.”
La settimana che sta per arrivare, pronta a regalarci tre giornate in otto giorni, sarà fondamentale ai fini della classifica. La ‘Vecchia’ affronterà Astrea e Nettuno al “Tamagnini”, nel mezzo il derby contro il Ladispoli, di scena mercoledì all’ “Angelo Sale”.
“Penso che siano le tre partite più difficili della stagione, perché affrontare squadre che si devono salvare è più complicato che giocare contro una squadra pari in classifica, dove puoi giocare più a viso aperto, mentre la sfida contro squadre in cerca di punti per la salvezza può richiedere un maggiore sforzo a livello agonistico.
Secondo me si tratta di tre partite che possono dirci come andremo a finire la stagione: sono tre scogli altissimi da oltrepassare, ci vorrà oltre alla tecnica molta voglia e spirito di sacrificio.”