I Consiglieri De Angelis e Orsomando: “La Gubetti fugge e la Meridionale Servizi Ambientali alza la voce sui diritti dei dipendenti”

È una vergognosa “storia infinita” quella che stanno vivendo i dipendenti della Raccolta dei rifiuti a Cerveteri; dove purtroppo, nel bene e nel male, diciamo meno nel bene e più nel male, i principali protagonisti sono sempre gli stessi.

A ulteriore conferma di questo abbiamo ricevuto, qualche ora fa, l’informazione che proprio giovedì 3 marzo, è avvenuto un incontro piuttosto “agitato” tra la M.S.A. e alcuni sindacati dei lavoratori; al quale, guarda caso, ha partecipato anche l’assessora all’ambiente Elena Gubetti.

Per l’ennesima volta, l’oggetto dell’incontro/scontro ha riguardato le giuste rivendicazioni e richieste avanzate dai dipendenti ex Camassa; che ad oggi, a  quanto sembra, non hanno ancora ricevuto le liquidazioni e le vecchie ferie non pagate e tutte maturate sino all’affitto del ramo d’azienda, avvenuto nel 2020, con il passaggio da Camassa SpA a Meridionale Servizi Ambientale (M.S.A).

Oltre a questo vi è anche un’altra incresciosa situazione, non proprio secondaria, che riguarda gli “scatti” che la neo uscita A.S.V. non ha mai pagato ad alcuni suoi dipendenti.

Comunque, in entrambi i casi, la M.S.A. sembra aver fatto “orecchie da mercante” alzando persino i toni della discussione, rifiutandosi di corrispondere somme dovute da altre società o prendersi carico di ferie maturate sotto altre gestioni.

Nel frattempo, durante l’acceso dibattito, l’Assessora Gubetti che ha probabilmente fiutato le brutte, come si dice in politichese, ha pensato bene di svignarsela alle 13.30 per poi tornare dopo alcune ore, a discussione quasi placata e praticamente al termine pensando forse di adottare la strategia del “vince chi fugge” ma, purtroppo per Lei, non è così.

E allora la domanda sorge spontanea ma perché al momento della ratifica del contratto dell’affitto del ramo d’azienda, avvenuto nel 2020, con il passaggio da Camassa SpA a M.S.A. nessuno dell’amministrazione ha pensato bene di verificare se erano state tutelate le maestranze e i loro maturati diritti oppure No? Ma poi siete proprio sicuri che i documenti non prevedono la presa in carico delle obbligazioni verso terzi(dipendenti) da parte di M.S.A.?

il Sindaco Pascucci con Elena Gubetti

E vi anticipiamo sin da ora, non ci venite a raccontare che non era di competenza dell’Amministrazione o che altro perché quando si tratta di tutelare i lavoratori che sono anche cittadini occorre impegnarsi in prima persona indipendentemente dal propri o ruolo.

Sappiamo anche che sono volate risposte alquanto insensate adducendo che, se si vogliono recuperare le somme richieste, occorre fare causa alla Camassa o a chi altro perché la M.S.A. è un’altra parrocchia e, questo, pur sapendo che la Camassa è oramai fuori dai giochi.

Ma che è uno scherzo o un film comico ? Questo è, secondo noi, veramente troppo difatti sarebbe bastata meno superficialità, più accortezza e trasparenza per tutelare i lavoratori “obbligando” la Camassa ad adempiere ai propri doveri prima di cedere il cosiddetto ”ramo d’azienda” che, in presenza di un appalto pubblico, deve rispettare “necessariamente” alcune obbligazioni e tutele.

Che poi vi sia una gestione alquanto “strampalata” e personalizzata è, probabilmente, sotto gli occhi di tutti perché, alcune ore orsono, abbiamo catturato un post di una cittadina su Facebook che racconta, con tanto di immagine, di un operatore M.S.A seduto al bar con il cellulare in mano per ore e ore…senza che nessuno controlli o verifichi il suo operato e, considerato che parliamo di soldi pubblici, gradiremmo veramente sapere se corrisponde al vero la storia che trattasi di comportamenti attinenti un “personaggio” privilegiato da  particolari rapporti interni o che altro come ci chiediamo anche se esiste un Caposervizio che dovrebbe controllare gli operatori. E come diceva Totò….e Io pago, e Io pago!

Riceviamo e pubblichiamo. Aldo De Angelis e Salvatore Orsomando (Trasparenza e Legalità)

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