La FILT-CGIL, categoria della Confederazione Generale Italiana del Lavoro che rappresenta i lavoratori dei trasporti, ha proclamato lo stato di agitazione nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori portuali.
La decisione arriva in seguito agli sviluppi legati alla missione umanitaria della Global Sumud Flotilla, impegnata a portare aiuti alla popolazione di Gaza e recentemente oggetto di attacchi.
Il sindacato ha inviato una comunicazione ufficiale alle principali associazioni del settore – tra cui Assoporti, Assiterminal, Fise Uniport, Assologistica e Ancip – nonché al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT).
Nel documento, firmato dal responsabile nazionale della FILT-CGIL Amedeo D’Alessio,
si sottolinea come la mobilitazione dei portuali sia un atto di solidarietà verso la missione umanitaria e un segnale di forte preoccupazione per la sorte degli aiuti destinati a Gaza.
“Qualora venisse impedito agli aiuti umanitari di raggiungere la popolazione di Gaza – si legge nella nota – intensificheremo la protesta con ulteriori azioni di mobilitazione”.
La proclamazione dello stato di agitazione apre dunque la strada a possibili scioperi e iniziative di blocco nei porti italiani, con ripercussioni dirette sulla logistica e sul commercio marittimo.
La posizione della CGIL conferma l’attenzione del sindacato non solo alle condizioni di lavoro e ai diritti dei portuali, ma anche al ruolo etico e politico delle infrastrutture strategiche italiane nel contesto internazionale.
La vicenda della Global Sumud Flotilla – parte di una più ampia rete di iniziative civili internazionali a sostegno della popolazione palestinese – sta suscitando un acceso dibattito in Italia e in Europa.
Con questa presa di posizione, i portuali italiani si inseriscono nella mobilitazione internazionale per chiedere il libero passaggio degli aiuti umanitari.
TalkCity.it Redazione