Alto Lazio, Centro Antiviolenza inaugurato presso l’università della Tuscia di Viterbo

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Il centro è attivo da ieri, mercoledì 13 luglio, e sarà gestito per 12 mesi dall’Associazione “Ponte Donna”

Inaugurato il Centro Antiviolenza dell’Università della Tuscia presso i locali di via Santa Maria in Gradi n. 4. Presenti alla cerimonia il Magnifico Rettore dell’Università della Tuscia, prof. Stefano Ubertini, l’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Commercio e Artigianato, Università, Ricerca, Startup e Innovazione, Paolo Orneli e il presidente DiSCo Lazio Alessio Pontillo.

“La volontà di istituire un servizio di Centro Antiviolenza presso le sedi universitarie vuole essere un concreto sostegno e supporto alle donne vittime di violenza fisica e psicologica. Il servizio del centro istituito presso l’Università della Tuscia di Viterbo contribuirà a diffondere la cultura della legalità e della parità di genere per contrastare l’odioso fenomeno della violenza sulle donne e, in generale, delle discriminazioni” hanno dichiarato gli assessori della Regione Lazio Enrica Onorati e Paolo Orneli.

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Il centro antiviolenza garantirà, a titolo gratuito, i seguenti servizi:

  1. Ascolto: colloqui telefonici e preliminari per individuare bisogni ed emergenze fornendo il primo supporto;
  2. Accoglienza gratuita e protezione dopo colloqui strutturati volti a elaborare un progetto personalizzato di uscita dalle situazioni potenzialmente violente;
  3. Assistenza e sostegno psicologico individuale o in gruppo di mutuo aiuto, anche collaborando con le strutture ospedaliere e i servizi territoriali;
  4. Assistenza legale sia in ambito civile che penale, e informazione e aiuto per l’accesso al patrocinio gratuito;
  5. Supporto ai/alle figli/figlie minori, vittime di violenza assistita;
  6. Orientamento al lavoro attraverso informazioni e contatti con i servizi sociali, con i centri per l’impiego ed il network Porta Futuro Lazio;
  7. Orientamento all’autonomia abitativa attraverso convenzioni e protocolli con Enti locali e agenzie;
  8. Assicurare i necessari collegamentcon le Case rifugio e gli altri Centri antiviolenza e con le istituzioni presenti sul territorio (servizi sociali, tribunali ecc. ASL, scuole, ecc.);
  9. Percorso di uscita dalla violenza personalizzato di protezione e sostegno. Il Centro si avvale della rete dei competenti servizi pubblici con un approccio integrato per garantire il riconoscimento delle diverse connotazioni della violenza subita sotto il profilo relazionale che fisico, psicologico, sessuale, sociale, culturale ed economico.

Riceviamo e pubblichiamo

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