Emergenza Covid. Ennesima denuncia della Consigliera d’opposizione: “In aggiunta a tutto quanto evidenziato nei giorni scorsi, segnalo ulteriori criticità”

“Siamo nel pieno di una nuova ondata di contagi, stavolta purtroppo prevista, ma che si sta rivelando, nei numeri, più aggressiva delle precedenti.

Le persone positive sono in continuo aumento e a fronte di questo c’è una situazione che ritengo raccapricciante. In aggiunta a tutto quanto evidenziato nei giorni scorsi, segnalo ulteriori criticità”.

A lanciare l’allarme, ancora una volta è Francesca De Vito, consigliera al gruppo misto in Regione Lazio.

“Secondo quanto riportato sul sito ufficiale della Regione Lazio – prosegue – quando si rivelano sintomi e si ritiene di aver contratto il virus, NON si ci si deve recare al pronto soccorso al fine di evitare il contatto con altre persone ma si dovrebbe chiamare il proprio medico o i numeri disponibili.

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E qui inizia un’altra storia. Il numero verde della Regione Lazio, l’800.118.800, a detta di quanto viene riportato sul sito; ‘garantisce anche la presa in carico territoriale dei pazienti positivi, attraverso un’attività di monitoraggio dei pazienti domiciliati presso le proprie abitazioni’.

Ho provato io stessa a formare il numero scoprendo che in alcuni orari cade la linea; senza nemmeno poter accedere al disco registrato che instrada la chiamata e in altri le attese sembrano interminabili”

“C’è di più – incalza – vi sfido a mettervi in contatto con il Servizio Igiene e Sanità Pubblica (SISP) impegnato nella sorveglianza sanitaria.

Nell’ambito della ASL RM1, le due linee ad esso dedicate sono attive nei giorni feriali dalle 9,30 alle 13,30; ma anche qui chiamati ripetutamente per giorni, non ho ottenuto nessuna risposta.

Ritengo pazzesco che un servizio necessario ad evitare l’intasamento nei pronto soccorso, di persone sicuramente positive al Covid ma curabili a casa, non offra un servizio H24, non solo di risposta ma di sostegno psicologico e sanitario”

“Qualcuno dovrà pur essere responsabile di questo disastro, eppure ad oggi l’assessore alla Sanità non ha ritenuto di dover prendere alcuna decisione in merito anzi, a suo dire, è sempre tutto bello, funzionante e proiettato nel futuro. Sicuramente in questi giorni non ha parlato con i sanitari in affanno né visitato ospedali in totale emergenza.

Si degnasse di far funzionare le cose o in alternativa rassegnasse le dimissioni e si dedicasse ad altro.

Un messaggio vorrei indirizzarlo anche ai Ministri Speranza e Bianchi – conclude – affinché, con l’attuale emergenza di personale sanitario, valutino in tempi rapidi di togliere il numero chiuso ai corsi universitari legati alla sanità”

Riceviamo e pubblichiamo

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