Primo appuntamento del 2023 al Teatro Fellini di Pontinia SABATO 14 Gennaio ore 21.00
Continua la stagione organizzata in collaborazione con ATCL – Circuito multi- disciplinare del Lazio, riconosciuto dal MIC – Ministero della Cultura e dalla Regione Lazio e con il patrocinio del Comune di Pontinia e della Provincia di Latina.
Focus sui conflitti generazionali e le incomprensioni tra genitori e figli in “Snowflake” di Mike Bartlett (produzione 369gradi – con il sostegno di Fortezza Est) che sabato 14 gennaio farà tappa al Teatro Fellini di Pontinia prima di approdare al Teatro Elfo Puccini di Milano.
“Snowflake” (letteralmente “fiocco di neve”) indica una persona eccessivamente emotiva e incapace di fronteggiare opinioni contrastanti, una creatura fragile e vulnerabile, dalla sensibilità esasperata che invece di affrontare uno scontro diretto potrebbe scegliere la fuga, per sottrarsi alla brutalità e alla volgarità di una società in cui non si riconosce.
La pièce interpretata da Marco Quaglia con Adalgisa Manfrida e Lucrezia Forni per la regia di Stefano
Patti (che firma anche la traduzione), mette l’accento sulla fragilità ma anche sull’involontaria crudeltà con cui senza volerlo si feriscono coloro che più si amano con parole e comportamenti apparentemente innocui.
La pièce del drammaturgo e sceneggiatore britannico (autore tra l’altro della fortunata serie “Doctor Foster” con Suranne Jones, che ha ottenuto il New Drama Award ai National Television Awards, già vincitore del Laurence Olivier Award con il suo “King Charles III”) mette l’accento sui conflitti generazionali e sulle incomprensioni tra genitori e figli, ma più in generale descrive l’incapacità di comunicare e di ascoltare davvero le parole, le riflessioni e le opinioni altrui sullo sfondo della Gran Bretagna negli Anni Duemila, tra antichi e nuovi pregiudizi e discussioni sulla Brexit.
L’atmosfera serena delle feste per Andy è ormai (quasi) solo un ricordo, da quando la figlia Maya è andata via di casa, avvisandolo con un messaggio ma senza offrirgli nessuna spiegazione: il silenzio tra loro dura da tre anni ma l’uomo che spera che la giovane donna decida di incontrarlo e accetti di parlargli «perché a Natale, beh… è quando si dice le persone ritornano a casa».
“Snowflake” inizia quindi nel clima di trepidante attesa, tra speranza e paura, in cui l’uomo compie i preparativi e dispone addobbi e festoni per accogliere l’attesa visitatrice e intanto medita su ciò che è accaduto tra loro e cerca di darsi una ragione per quel baratro che sembra essersi creato, senza che egli se accorgesse prima che fosse troppo tardi.
La volontaria sparizione di Maya lo ha profondamente colpito, ma pur avendoci pensato per tutto quel tempo non è riuscito a trovare una spiegazione plausibile o una causa scatenante, pur intuendo che la motivazione dovesse essere davvero molto importante per la figlia, tanto da indurla a andarsene senza voltarsi indietro.