Pur vivendo in una Democrazia Parlamentare, la Costituzione e le leggi italiane garantiscono la possibilità di indire consultazioni dirette. I referendum, così come previsto anche dallo Statuto del nostro comune, garantiscono una nobile espressione di democrazia diretta.
Pertanto, non riusciamo a capire fino in fondo l’atteggiamento dell’Amministrazione e di una parte dei Consiglieri Comunali che rifiutano l’esercizio della democrazia, indipendentemente dalla posizione che ognuno di loro ha sui quesiti referendari.
Sottrarsi all’esercizio democratico è un segnale che, crediamo, possa essere bollato come un venir meno alle proprie responsabilità, vorremmo ricordare che in politica la partecipazione democratica è un cardine importante dell’agire politico e chi si candida a rappresentare i cittadini la dovrebbe esercitare senza riserve.
Dispiace constatare come questa Amministrazione, che tanto ha fatto per questa città e tanto ancora ha da fare, si esponga al giudizio generale con un atteggiamento antidemocratico e di boicottaggio dell’esercizio di espressione popolare.
Abbiamo assistito a un boicottaggio di questa iniziativa dal primo giorno in cui è stata prospettata.
Abbiamo assistito sgomenti a un consiglio comunale grottesco nel quale sono state cambiate le regole in corsa e usati toni inaccettabili in un’assise del genere. Ci siamo convinti a votare no a tutti i quesiti anche grazie al triste spettacolo al quale abbiamo assistito in questa vicenda.
Fate il vostro dovere di rappresentanti dei cittadini, dichiarate la vostra idea sui quesiti ma partecipate al voto, la politica e la democrazia non si esercita soltanto sui social.
Si esercita nel rispetto delle istituzioni democratiche e anche nella gestione del dissenso al quale non si può rispondere solo con ostentata strafottenza: quel confronto è un patrimonio di tutti e spetta a voi per primi farvene carico e onorare il vostro mandato andando a votare ed esprimendo pubblicamente la vostra posizione.
In democrazia non si ostenta mai la superiorità serve invece umiltà, perché nel momento del voto si è tutti uguali. Questo triste esempio che viene offerto non potrà che allontanare ancor di più i cittadini dalle urne.
Basterebbe guardare fuori confine per vedere a cosa può portare la mancanza di democrazia. La non partecipazione al confronto e al voto in un momento del genere significa violentare il nostro bene più prezioso.
Passerà il 27 marzo, passeranno i sindaci, passeranno gli anni: se deciderete di non partecipare consegnerete al tempo il ricordo di chi scambiava i nostri valori più alti con la propria affermazione personale. Siete sicuri che ne valga la pena?
La Minoranza del PD di S. Marinella/S. Severa – Mozione 1
Riceviamo e pubblichiamo
Il PD che io chiamo ed identifico come patito democristiano e quindi di destra filoclericale è un partito che in passato ho votato credendo che fosse una sorta di partito di blanda socialdemocrazia orientata verso Tanassi, ma questo partito ormai ha lasciato da almeno 35-40 anni la sua provenienza di sinistra diventando un partito pro NATO, pro “UE” e pro “€” cosa contraria alle mie aspirazioni ed aspettative, per cui, oltre a non votarlo più, voterò sempre l’esatto contrario che propone.Quindi al referendum voterò “NO” anche per le determinazioni e richieste degli stessi quesiti referendari.