Botta e risposta tra Consigliere. A Maura Chegia rispondono Baciu-Fantozzi-Ricci-Befani

Il cantiere (fermo) della Terrazza Giuliani torna al centro del dibattito politico cittadino, accendendo un botta e risposta al vetriolo tra la consigliera di maggioranza Maura Chegia

e quattro esponenti dell’opposizione – Alina Baciu, Ilaria Fantozzi, Patrizia Ricci e Patrizia Befani.

Tutto è partito da alcune dichiarazioni delle minoranze, che nei giorni scorsi avevano definito la vicenda della Terrazza una “telenovela” e un “teatrino mediatico” privo di risultati concreti.

Al centro delle critiche: i tempi lunghi dell’iter e l’assenza di lavori visibili a quasi due anni e mezzo dall’abbattimento della struttura.

La replica di Chegia è arrivata puntuale e diretta:

«La scorsa settimana ho comunicato l’aggiornamento dell’iter amministrativo. Ora devo chiarire: quanto ho concluso recentemente serve a riparare ciò che non è stato fatto in precedenza dalla ex delegata al demanio, la consigliera Befani.

A ognuno le sue responsabilità: non era mio compito nel 2023 né nel 2024. Chi ha voluto la rampa? E perché non ha avviato la sanatoria, visto che fino al 15 aprile 2024 aveva la delega?».

La consigliera ha rivendicato il proprio operato:

«In otto mesi ho prodotto un nuovo progetto e avviato la pratica di sanatoria, senza sanzioni, seguendo la legge. Fino a ottobre 2024 non avevo ruoli.

Altri saltano da un gruppo politico all’altro, ma cosa hanno fatto per la Terrazza?».

La risposta delle opposizioni non si è fatta attendere.

In una nota congiunta, Baciu, Fantozzi, Ricci e Befani parlano di “coerenza a senso unico e giravolte infinite” e accusano la maggioranza Tidei di immobilismo:

«Dopo due anni e mezzo dall’abbattimento, gli uffici hanno solo richiesto una sanatoria. La città aspetta fatti, non promesse.

Nessuna parola è stata spesa sui costi del cantiere abbandonato, sui tempi di inizio lavori e sui danni subiti».

Le consigliere attaccano anche sul piano personale, ricordando passaggi politici della Chegia e una sua dichiarazione del febbraio 2024: «Disse che, se non si garantiva l’accesso libero, si sarebbe incatenata al cancello. Oggi non c’è più né cancello né catene».

Infine, Ricci e Befani precisano: «La delega al demanio non comprendeva la Terrazza Giuliani. La demolizione fu disposta con ordinanza sindacale ed era competenza dei Lavori Pubblici.

La delega fu restituita dopo 5 mesi per mancato coinvolgimento nella redazione del PUA».

Lo scontro, ormai aperto, sembra destinato a proseguire, con la Terrazza Giuliani che da semplice questione urbanistica è diventata simbolo di una frattura politica profonda nella città.

TalkCity.it Redazione Santa Marinella

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