A un anno dalla furiosa denuncia contro Regione Lazio e LazioCrea sulla gestione del Castello di Santa Severa, il sindaco Pietro Tidei sembra aver abbandonato la scena.
Durante l’assemblea pubblica di venerdì scorso, cittadini e attivisti si sono chiesti che fine abbia fatto quella battaglia che nel luglio 2024 aveva infiammato il dibattito politico locale.
All’epoca, Tidei accusava la Regione di voler “scippare” al Comune spazi come l’archivio, il museo del mare e il primo piano del Castello, riducendo anche il numero di eventi concessi.
Tuonava contro la bozza di convenzione arrivata in ritardo e prometteva scontro duro a Roma. Ma dopo la riunione dell’11 luglio, silenzio assoluto.
Nel frattempo, la gestione affidata a Laziocrea prosegue senza che il Comune sembri più rivendicare un ruolo attivo. Un cambiamento radicale di atteggiamento che solleva dubbi e preoccupazioni tra i residenti, che vedono nel Castello non solo un’attrazione turistica ma un simbolo identitario.
Cosa è cambiato? Perché il sindaco, così battagliero un anno fa, oggi tace? Il rischio è che, nel gioco degli equilibri istituzionali, a pagare sia ancora una volta l’interesse pubblico.
Il 15 Aprile scorso l’intervento di Alessandro Valeriani, Presidente della Commissione Trasparenza, ha ribadito come il Castello di Santa Severa – dopo aver toccato quota 240.000 visitatori nel 2022 – stia vivendo un “preoccupante calo” e non risulti “tra le priorità” dell’attuale Giunta Rocca.
A denunciare lo stato di abbandono è Lorenzo Sciarretta, ex Delegato alle Politiche Giovanili e responsabile del sito nel 2022: “Dal 2023 il Castello è stato progressivamente dimenticato, non solo a livello di manutenzione, ma anche nell’offerta culturale”.
Secondo Sciarretta, gli impegni annunciati oggi arrivano “in grave ritardo” e rischiano di compromettere “lo sviluppo economico e turistico del territorio”.
“Viene da chiedersi – conclude – se dietro questo immobilismo non ci sia la volontà di dimostrare che il complesso non possa più essere gestito dal pubblico, preparando così il terreno a privatizzazioni ed esternalizzazioni. Speriamo che le promesse di oggi non siano l’ennesimo annuncio.”
Dopo qualche giorno, il 20 aprile scorso, il Partito Democratico ha duramente contestato la Giunta Rocca per il degrado del Castello di Santa Severa, definendo “inaccettabile” il silenzio su tempi e modalità di rilancio: «Dopo due anni di immobilismo, il maniero è abbandonato e privo di prospettive», recita una nota.
Il gruppo consiliare locale e la consigliera Fratarcangeli assicurano di aver già messo a punto una nuova bozza di convenzione Comune‑Regione e di aver avviato i contatti con LazioCrea per giungere a un accordo che restituirà al Castello il ruolo di vetrina culturale e turistica del litorale.
In tutto questo frastuono, il rumore più forte è il silenzio del primo cittadino.
Corrado Orfini