Roma, il Margutta

Galleria Federica Ghizzoni presentano “Plastica fatale”

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2022-05-19 | 13:09h
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L’arte di Annarita Serra e Romana Zambon rigenera la plastica, tra fiori e storici capolavori

L’accostamento di Annarita Serra e Romana Zambon, artiste della scuderia d’arte Galleria Federica Ghizzoni, nasce in armonia con la sensibilità di Tina Vannini e de Il Margutta Veggy Food & Art in merito alle sempre più emergenti tematiche ambientali

Il Margutta & Galleria Federica Ghizzoni – Apre “Plastica fatale”: l’arte di Annarita Serra e Romana Zambon rigenera la plastica, tra fiori e storici capolavori

“L’attualità del tema assume forma poetica di denuncia, nelle composizioni fiorite e le nature morte di Zambon, e richiama con veemenza archetipi simbolici di bellezza e forza, come Charlize, Marilyn e la Ragazza con l’orecchino di perla”, spiega la curatrice Francesca Barbi Marinetti

LE OPERE IN MOSTRA

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 L’esposizione, fondendo la bellezza dell’arte con l’ironia delle due protagoniste, si propone come un gioco serio: Serra recupera gli scarti spiaggiati per ricomporli in opere d’arte, mentre Zambon offre agli occhi la freschezza di colori floreali cristallizzata in raffinati oggetti di plastica.

“Un gioco in cui rosa, gerbera e peonia strizzano l’occhio ad un “Urlo” imbrigliato da una chioma di paccottiglia monouso – spiega la curatrice Francesca Barbi Marinetti – spazzolini tubi reti contenitori accendini infradito, in osmosi con altro ciarpame irriconoscibile.

L’attualità del tema assume forma poetica di denuncia, nelle composizioni fiorite e le nature morte di Zambon, e richiama con veemenza archetipi simbolici di bellezza e forza: Charlize, Marilyn, la Ragazza con l’orecchino di perla, ma anche lo Squalo a rischio di estinzione per ingestione di microparticelle di plastica.

L’arte qui si fa messaggera di pericoli macroscopici, come lo sono le isole di plastica assemblate dalle correnti oceaniche, o talmente microscopici da mescolarsi al plancton. L’arte come messaggio in bottiglia, dunque, di plastica naturalmente”.

Le immagini della Zambon ritraggono fiori veri spettacolari rielaborati dall’artista come fossero realizzati con materie plastiche, provocatoriamente a rappresentare un mondo in cui anche la natura è realizzata senza più natura, e quindi fuori dalla realtà.

Annarita Serra

BIOGRAFIA DI ANNARITA SERRA

 Annarita Serra, nata in Sardegna, si trasferisce a Milano, con la sua famiglia, che è ancora bambina. Frequenta il liceo artistico e si specializza in restauro di dipinti antichi.

Dopo un’esperienza maturata nel campo del marketing, negli anni Novanta ritorna al suo primo amore: l’arte.

Dopo aver approfondito un linguaggio pittorico più tradizionale, ritrova le sue radici in una ricerca volta a dare una nuova identità a materiali di recupero, con particolare attenzione alla plastica raccolta sulle spiagge della sua Sardegna.

Annarita punta sull’utilizzo di oggetti frammentati e tracce di spazzatura, raggiungendo un impegno estetico intenso ed una energica, e insieme dolce, comunicabilità.

L’artista, attraverso una bellezza mascherante, si fa testimone del silenzioso grido di aiuto di una natura sempre più contaminata.

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