I due membri del Consiglio d’Amministrazione denunciano: “L’Ater si trova in un totale blocco amministrativo”

“Dopo l’abbandono del Direttore Generale Dott. Napolitano, nominato Capo di Gabinetto del Presidente Zingaretti. E con la recente nomina del Dott. Manuelli proveniente da Ansaldo Nucleare a Direttore Generale di Ater; ma non ancora insediatosi, l’Ater si trova in un totale blocco amministrativo.

Sono settimane che sollecitiamo il Presidente e i membri restanti del CdA a procedere all’individuazione, all’interno dell’azienda, di una figura dirigenziale; che, attraverso la nomina pro-tempore, di un vicario
facenti funzioni possa evitare un fermo dell’azienda che invece si è determinato.”

Lo dichiarano in una nota i Consiglieri di Amministrazione di Ater Roma Gianfranco Bafundi e Paolo Della Rocca.

“Nel Consiglio di Amministrazione, ultimo avvenuto il 17 gennaio, i consiglieri hanno nuovamente posto all’attenzione del consiglio tale problematica, ma il Presidente, in maniera irresponsabile, ha messo a verbale che il punto di una nomina pro-tempore non era all’ordine del giorno (ricordiamo che è sua competenza convocare il CdA e redigere l’o.d.g.).

Siamo quindi a denunciare l’immobilismo determinato dalla volontà del Presidente Eriprando Guerritore a tutelare giuridicamente l’azienda; da giorni priva di guida e impossibilitata a svolgere ogni attività finanziaria, tecnica, amministrativa e di gestione del personale di qualsiasi genere.

Bafundi – Della Rocca

Sembrerebbe che il nuovo Direttore sia disponibile operativamente a ricoprire tale incarico non prima della fine di febbraio, questo significherebbe un totale fermo amministravo di varie settimane.

Questo si inserisce anche nella recente mobilità di alcune figure amministrative con importanti incarichi aziendali transitate nei ruoli della Regione Lazio, con uffici rimasti sguarniti e con un fermo amministrativo già da settimane dei loro ex uffici.

Anche le organizzazioni sindacali hanno rappresentato al cda tale situazione. Ci dissociamo da questo comportamento irresponsabile e dannoso per l’Ater di Roma, preoccupati per questo nuovo indirizzo gestionale, determinato da scelte politiche che nulla hanno a vedere con la missione sociale di un’Azienda che deve occuparsi di sociale e non prioritariamente di gestione finanziaria del patrimonio.

Stiamo infatti parlando di cinquantamila famiglie che vivono a Roma e che vanno tutelate.”

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