Ancora si parla molto della vicenda che riguarda le “suore pirata” che, dopo aver investito una donna a Roma, hanno lasciato il luogo dell’incidente prima dell’arrivo dell’ambulanza

Lo scorso 15 ottobre due suore hanno investito una donna congolese e non hanno aspettato l’arrivo dei soccorsi, dopo aver lasciati i propri dati.

Ha fatto molto discutere questa storia, di cui si continua a parlare proprio a causa dell’atteggiamento decisamente poco ortodosso adottato dalle Sorelle.

A denunciare il fatto è stata proprio la 40enne vittima dell’incidente, che è stata trasportata poi all’Ospedale San Camillo per controllare le ferite – seppur lievi – causate dallo scontro e per ulteriori accertamenti.

Una volta giunti all’Ospedale i caschi bianchi del XIII gruppo Monteverde, la donna ha dichiarato agli agenti la presunta omissione di soccorso da parte delle suore.

Tuttavia avendo quest’ultime, di fatto, lasciato un biglietto con i propri dati, compresi la targa dell’auto e i dati della suora al volante, in realtà non avrebbero commesso omissione di soccorso, com’è stato poi ricostruito dai vigili una volta ascoltata la loro versione.

Uno di quei casi che alimenta il dibattito dell’opinione pubblica a causa della particolarità degli eventi e dei soggetti coinvolti, ma che alla fine si può dire essersi risolto in modo molto più semplice di quanto si pensasse.

Nicole Ceccucci

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