Due giovani arrestati dalla Polizia di Stato.

Un’ossessione sfrenata per i selfie con le armi, documentata dalle numerose foto trovate dai poliziotti sui

loro cellulari, ed una arma rubata pronta al fuoco, che portavano con sé mentre passeggiavano

indisturbati tra le vie di Montesacro.

I due giovani, però non sono sfuggiti agli agenti delle Volanti, che, insospettiti dall’andatura incerta di una

BMW che sfrecciava in zona Fidene, hanno intimato l’alt per controllare chi vi fosse alla guida.

Proprio nel momento in cui si sono avvicinati all’auto, i poliziotti hanno catturato il frame in cui il

conducente, accortosi della loro presenza, ha passato “il testimone” al ragazzo seduto al lato passeggero

che, a sua volta, ha tentato di occultarlo nei pantaloni.

Un movimento che non è passato indisturbato agli occhi degli agenti, che hanno immediatamente

intimato ai giovani di scendere dall’auto per un controllo.

La successiva perquisizione personale ha restituito ai poliziotti la conferma di quanto da loro immortalato

poco prima: nascosta nei pantaloni, uno dei ragazzi nascondeva quello che era apparso ai poliziotti sin da

subito un “testimone” ben diverso da quello noto agli atleti.

Pronta per l’uso, infatti, il giovane celava una pistola semiautomatica beretta calibro 9 short completa di

caricatore che i due ragazzi sfoggiavano anche sui social come giocattolo per le loro bravate.

Dai successivi approfondimenti investigativi è emerso che l’arma ed il relativo munizionamento fossero

provento di un furto in abitazione commesso dieci mesi fa ai danni di una donna che deteneva

regolarmente il materiale predetto in casa.

Accompagnati presso il III Distretto Fidene-Serpentara, i poliziotti hanno provveduto al sequestro

dell’arma e dei telefoni contenenti la collezione di selfie, per consentire di appurare la provenienza delle

armi oggetto del loro archivio fotografico.

Al termine degli accertamenti, i due giovani, entrambi 19enni e noti per reati contro il patrimonio, sono

stati arrestati per detenzione illegale di armi da fuoco e denunciati in concorso per ricettazione.

La Procura ha chiesto ed ottenuto dal Giudice per le Indagini Preliminari la convalida dell’operato della Polizia di Stato.

Si precisa che le evidenze informative ed investigative descritte attengono alla fase processuale delle

indagini preliminari e che, pertanto, l’indagato è da considerarsi non colpevole fino a sentenza passata in

giudicato.

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