In una nota l’associazione TrasportiAmo

“C’è poco da stupirsi se, negli ultimi giorni, si notano davanti agli sportelli ATAC sterminate e scandalose code di utenti.

Le motivazioni del pastrocchio sono conosciute, le biglietterie fisiche aziendali sono le uniche autorizzate a erogare specifiche prestazioni, come il rilascio e rinnovo degli abbonamenti mensili o annuali, il duplicato della tessera Metrebus Card e l’esenzione o riduzione previste agli studenti, lavoratori, pensionati e disabili.

Perciò i cittadini di Roma e delle Province sono obbligati a recarsi ai punti vendita, spesso anche per le domande presentate in via telematica.

Ma rispetto alla mole di lavoro, il numero dei dipendenti è sottodimensionato, quindi soggetto a continuo stress, e due gli sportelli fisici sono soltanto 14, pure maldistribuiti.

Perché concentrati, a parte quello in piazza dei Cinquecento, alle fermate Metro A (Anagnina, Spagna, Ottaviano, Lepanto, Valle Aurelia e Battistini) e Metro B/B1 (Laurentina, Eur Fermi, Eur Magliana, Piramide, Termini, Ponte Mammolo e Conca d’Oro), secondo un concetto antiquato che, è evidente, non contempla l’espansione urbanistica, né prende in considerazione la Metro C, la rete Trenitalia e le ferrovie ex-concesse Roma-Lido e Roma-Viterbo. Ecco spiegate le file.

Tutto ciò è assurdo, un disgraziato prologo per il Giubileo. Da parte nostra abbiamo suggerito al Campidoglio di attivare una biglietteria quantomeno nella terza metropolitana, oltre il Raccordo Anulare, al capolinea di Pantano Borghese o al nodo di Grotte Celoni, ma ogni tentativo è stato finora inutile, e a rimetterci sono sempre i cittadini provenienti dalle zone estreme e dalle Province laziali”.

È quanto riferisce in una nota l’associazione TrasportiAmo. 

Riceviamo e publichiamo

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