380.000 euro per sostenere la lettura, l’editoria e le biblioteche: la Regione Lazio trasforma il libro in un ponte di inclusione, crescita e umanità.

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Sede Regione Lazio – Wikipedia

La Regione Lazio, con un investimento di 380.000 euro, rilancia la cultura del libro e della parola approvando il nuovo Programma annuale per la promozione del libro e della lettura.

Un piano che parla di crescita, ma soprattutto di persone. Di bambini che scoprono il mondo, di adulti che lo rileggono, di comunità che lo condividono.

Il progetto si muove su più fronti, con una visione chiara: rendere la lettura un atto di inclusione, non un privilegio.

“Leggere per comprendere, leggere per crescere”: un titolo che racchiude l’anima di tre iniziative cardine — Nati per leggere – Piccoli lettori, grandi visioni, Continuare a leggere nell’età di mezzo e La biblioteca scolastica che vorrei.

Tre progetti diversi, un’unica linfa vitale: far scorrere la lettura come un fiume che attraversa le età della vita, unendo generazioni, culture, emozioni.

“Ogni libro è un frammento di luce,” rifletto, “e quando quella luce si condivide, diventa speranza collettiva.”

Ma leggere non significa solo imparare: significa anche curarsi. È qui che nasce BIBLIORAP, il programma che trasforma le biblioteche in spazi di relazione, ascolto e rinascita.

Non più luoghi di sola consultazione, ma ambienti che accolgono e rigenerano, dove la parola scritta diventa terapia.

Si formano bibliotecari, insegnanti ed educatori per far sì che il libro torni a essere un compagno di vita.

Il progetto riconosce alla lettura un valore terapeutico profondo, soprattutto per i più giovani.

Attraverso incontri guidati e attività di gruppo, BIBLIORAP diventa uno strumento di prevenzione del disagio giovanile, dei disturbi del comportamento e di quelli alimentari.

Un approccio che unisce cultura e salute, trasformando le biblioteche in luoghi di ascolto, accoglienza e cura condivisa, dove leggere insieme può diventare un atto di guarigione.

“Le biblioteche non sono più scaffali di carta,” dico spesso durante gli incontri, “ma presìdi emotivi. In certi quartieri valgono come un abbraccio.”

Il programma coinvolge anche le famiglie, riconoscendole come protagoniste della crescita culturale e affettiva delle nuove generazioni.

La lettura, promossa in casa e nelle scuole, si trasforma così in un gesto quotidiano che unisce adulti e bambini, rafforzando legami e creando comunità.

C’è poi il fronte dell’editoria: la Regione vuole sostenerla con convinzione, riaffermando il valore delle piccole e medie case editrici e rinnovando la partnership con Più Libri Più Liberi, la fiera nazionale che tornerà dal 4 all’8 dicembre 2025 alla Nuvola di Roma.

Non solo una vetrina, ma il cuore pulsante della creatività indipendente italiana.

La visione si allarga anche a chi la cultura rischia di perderla per mancanza di accesso.

Con il progetto “Leggere è un diritto”, le biblioteche diventano spazi senza barriere sensoriali o cognitive.

L’obiettivo è chiaro e rivoluzionario: rendere la cultura un bene realmente comune, accessibile a tutti, anche a chi vive la disabilità.

E poi c’è la pagina più intensa del programma: Leggere per rinascere, l’iniziativa che porta i libri nelle carceri. Qui la lettura cambia volto: non più evasione, ma salvezza.

“Leggere in carcere,” scrivo nei miei appunti, “è un atto di libertà. Non libera il corpo, ma allena la mente a sognare il domani.”

Portare i libri negli istituti penitenziari significa credere nella giustizia riparativa, nella crescita inclusiva e nella centralità della persona.

La lettura, in quei luoghi dove il tempo sembra fermarsi, diventa un atto di fiducia e di civiltà.

Non cancella il passato, ma apre spiragli di consapevolezza, restituisce dignità e prepara al ritorno nella società. Perché la cultura, quando entra in una cella, non fa rumore: illumina.

In fondo, la cultura è proprio questo: un atto d’amore civile. La Regione Lazio con questo programma non finanzia solo progetti, ma idee di futuro. Perché leggere non è un passatempo: è un modo di restare umani.

E se ci pensiamo bene, oggi più che mai, la lettura è un gesto rivoluzionario. Richiede silenzio, attenzione, cuore. Richiede tempo, e il coraggio di fermarsi.

“Leggere,” concludo, “è l’unico modo per non essere lasciati indietro. È un atto di resistenza, un ponte tra chi siamo e chi possiamo ancora diventare.”

Come scrittore e curatore letterario, non posso che riconoscere l’importanza di questo impegno.

Ma con un fondo complessivo di 380.000 euro, la Regione lancia sì un segnale importante, pur restando lontana da una vera svolta.

Rapportato alla popolazione, significa pochi centesimi a cittadino: un segno di volontà, ma anche di urgenza.

“È un seme,” dico con convinzione, “ma per farlo germogliare servono politiche fiscali e culturali più coraggiose: togliere l’IVA dai libri, sostenere davvero la filiera e rendere la lettura accessibile a tutti.”

E mentre Roma guarda al futuro, noi a Fiumicino proviamo a renderlo presente. Con Cadenze Letterarie, il caffè letterario gratuito che ospitiamo presso La Grooveria, cerchiamo di portare la cultura tra la gente ogni giorno, senza biglietti né barriere. Autori, editori, relatori e curatori offrono tempo, parole e passione senza chiedere nulla in cambio.

“Cadenze Letterarie è un ponte,” racconto spesso, “un gesto collettivo che unisce chi scrive e chi ascolta. Tutto nasce dal volontariato, perché la cultura vera non ha prezzo, ma lascia tracce profonde.”

Speriamo che questo seme attecchisca, che continui a crescere tra le mani di chi crede ancora che leggere insieme possa cambiare qualcosa.

Dino Tropea Talk City Fiumicino

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