L’alienazione dei ragazzi nella società moderna
“Trasformiamo i campi di calcio in palestre di vita” è uno slogan sostenuto dal Calciosociale, società sportiva dilettantistica senza scopo di lucro che opera nei contesti ad alto rischio di devianza giovanile.
Calciosociale nasce nel 2005 con la macro finalità di rendere il calcio uno strumento educativo e pedagogico, un canale per promuovere valori umani essenziali in bambini e adulti.
È il rispetto per sé, per l’altro e per l’ambiente che viene trasmesso incisivamente nelle attività di condivisione e incontro.
In un momento storico segnato da un forte senso di precarietà e dalla diffusione dell’angoscia di morte; queste attività sono indispensabili per sostenere la crescita dei bambini e degli adolescenti, futuri adulti del domani.
Un domani che appare sempre più sfumato, incerto, minaccioso, ancor più dopo la diffusione della pandemia e alla luce dei recenti avvenimenti bellici.
I ragazzi sono protagonisti di una realtà che spesso non offre riferimenti sicuri; né in famiglia, in cui i ruoli sono sempre più confusi; né a scuola, dove gli insegnanti migrano da un anno all’altro; neanche nella società minata da eventi globali traumatici e inattesi.
Oggi spesso le famiglie sono isolate, i vicini di casa sono quasi sconosciuti, così come i parenti meno prossimi.
Il mondo virtuale sembra offrire maggiore vicinanza di quello reale: ci sono più connessioni che relazioni.
In passato, complici diverse variabili e condizioni, la comunità sociale veniva percepita come fonte di supporto fondamentale, i rapporti erano caratterizzati da minore distanza.
Poter recuperare il valore della comunità è importante, ancor di più in questo complesso periodo storico che rischia di alimentare conflitti e climi divisivi.
È fondamentale promuovere attività sul territorio che possano ripristinare le possibilità di umanizzazione e relazione; favorendo un senso di condivisione e appartenenza, a partire dai più piccoli.
Le crisi che stiamo attraversando, sottendono quindi, l’opportunità di mettere in discussione modelli di vita che si stanno rivelando rischiosi e fallimentari; recuperando tracce di umanità spesso sbiadite e il valore della collettività e della comunità.
Dott.ssa Giulia Gregorini