TeatroBasilica
DAL 27 AL 30 DICEMBRE
PEERGYNTrip
tratto da Herik Ibsen
adattamento e regia Stefano Sabelli
con Eva Sabelli Gianantonio Martinoni Bianca Mastromonaco Matteo Palazzo Fabrizio
Russo
musicisti in scena Piermarino Spina Antonio Scioli
scene Francesco Fassone
costumi Martina Eschini
luci Daniele Passeri
fonico Gianmaria Spina

Sarà in scena al TeatroBasilica dal 27 al 30 dicembre, PEERGYNTrip, tratto da Herik Ibsen, adattamento e
regia Stefano Sabelli; con Eva Sabelli Gianantonio Martinoni Bianca Mastromonaco Matteo Palazzo Fabrizio Russo.

PeerGynTrip è una favola onirica dall’andamento picaresco, quasi collodiano, tratta dall’opera più
immaginifica di Ibsen.

Scritto durante un viaggio in Italia, nel 1867, stesso anno in cui fu pubblicato Il Capitale di Karl Marx, filosofo che più d’ogni altro può aver forse influenzato l’Ibsen autore attento alle contraddizioni e ai mutamenti sociali e di costume della borghesia ottocentesca, Peer Gynt è un fantasy teatrale, con
improvvisi mutamenti, dove tempi, spazi e luoghi si sovrappongono in un gioco temporale indefinito.

Ma anche una ricognizione della natura umana con i contorni di un’avventura faustiana. La storia del simpatico perdigiorno, cacciatore di renne che trascorre l’esistenza edonisticamente, tra piaceri materiali e fantasie oniriche, rappresenta il cammino della vita, della ricerca del sé, nel contatto con un mondo dove fantasia e realtà finiscono per confondersi.

Peer Gynt, simpatica canaglia, bugiardo come Pinocchio e riluttante a crescere come Peter Pan –
personaggi di cui è in qualche modo antesignano – attraversa così, in modo fluttuante, spaccone e ribelle,
tutti gli stati dell’esistenza e gli stadi della conoscenza, passando da una frottola all’altra, come da
un’avventura all’altra.

Un eroe preromantico che interpreta tutte le sfide dell’uomo ottocentesco, alle prese con la rivoluzione
industriale e la modernità. Che snocciola la sua vita con uno schioccare di dita, mentre arti e sapienze
acquisite sono, infine, sfogliate come gli strati di una cipolla, alla ricerca di un cuore che (come l’Isola) non
c’è!

Un’opera mista, in versi e prosa – caratteristica che ne evidenzia il clima favolistico e che l’adattamento di
Stefano Sabelli ha voluto ancor più enfatizzare – distante e diversa dalla produzione più naturalista del
padre della drammaturgia moderna.

Raramente rappresentati tutti insieme, i 5 atti dell’originale danno così vita, in questa riscrittura, a
suggestioni visive e a contaminazioni simili a quelle che, da Roma a Ischia, dovettero ispirare lo stesso
Ibsen nella creazione della sua opera più anarchica e fantastica.

Completano la Babele di linguaggi che caratterizza la nuova produzione del Teatro del Loto, i nuovi
arrangiamenti della partitura originale che, su invito dello stesso Ibsen, Eduard Grieg compose per l’iconico testo del padre del Teatro moderno. Temi popolari come Mattino o Anitra Dance vengono eseguiti live, insieme a brani e canzoni più contemporanee, con uso di vibrafono, zampogna, e campionature.

Uno spettacolo che riunisce culture popolari, scandinave e mediterranee, musiche, dialetti e caleidoscopici
movimenti di scena, in un Trip teatrale, psichedelico e molto pop.

Un enorme telo, con tiri azionati a vista dagli stessi attori, trasforma di continuo la scena e l’azione,
ricreando fiordi e monti norvegesi, piramidi d’Egitto e deserti sahariani, mari in tempesta e foreste fitte di
felci e vegetazioni, che ingabbiano, come in una Suburra romana, colonne e statue barocche.

Un carillon di vorticosi trasformismi, di sogni e visioni che, al di là del gender, impegna 6 interpreti in tutti i 36 ruoli dell’originale e che accentua la dimensione onirica di un’opera d’irresistibile fantasia dove, Peer
Gynt, giovane cacciatore di renne e contafrottole, è per la prima volta interpretato da una donna.

Note di Stefano Sabelli

Sono anni che inseguo questo testo e lui insegue me. Da quando, da ragazzo, ho cominciato a far teatro in Accademia.

Cresciuto fra i monti del Matese, mi ha sempre affascinato l’idea di questa folle corsa in slitta, su ali di pura fantasia.

E la slitta di Peer Gynt mi è scivolata accanto in tutti questi anni, finche non ho deciso di saltarci su ed e
stato bello ritrovarsi in questa emozionante e spericolata discesa a rotta di collo.

Una favola nordica, creata da Ibsen, durante un suo viaggio mediterraneo, fra Roma, Ischia e Sorrento, contagiata dal mal d’Africa e che insegue lo spleen di renne, fiordi e nevi scandinave. Un lavoro per cui Grieg ha scritto musiche sublimi e pop, che noi reinterpretiamo con percussioni e strumenti della nostra tradizione, come zampogne e ciaramelle.

Non so se fra le nevi del Matese è possibile immaginare troll e spiriti della foresta nordica, ibridati da una
Suburra romana con angeli barocchi e colonne imperiali, ma Peer Gynt è già di suo un Trip teatrale unico,
da affrontare.

Perché́ questo racconto, è il racconto di una vita lunga un giorno, lungo come una vita. Lo sbucciare della cipolla ci appartiene nel quotidiano, pur non se non ci facciamo caso.

È la ricerca del cuore di un nostro “se” che sfogli, cerchi e non trovi mai, ma che lascia intatta la brama di trovarlo. Magari, solo per ricominciare a sognare e a sfogliare nuove vite e nuove età.

TeatroBasilica Piazza Porta S. Giovanni, 10 Roma (RM)
Contatti / Prenotazione obbligatoria +39 392 97.68.519 – info@teatrobasilica.com
Marketing: comunicazione@teatrobasilica.com
Direzione: direzione@teatrobasilica.com

Biglietti 18 euro

Orario spettacoli dal martedì al sabato ore 21.00 – domenica ore 17.45

Link utili

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Telefono +39 331 7294703

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