Teatro classico e dedicato ai bambini disegnano la nuova settimana del TBM.

Dal 31 ottobre al 5 novembre la programmazione è intensa e ritorna lo spettacolo già acclamato nelle sale italiane: “I due Papi” “dEVOLUTION – Broadcast of a bench revolution”, produzione TeatroZeta, apre la nuova settimana del TBM.

Martedì 31 ottobre e mercoledì 1° novembre lo spettacolo è diretto da Rolando Macrini ed è interpretato da Jared Mcneill, attore della Peter Brook Company e da Manuele Morgese, direttore artistico del Teatro Zeta. “dEVOLUTION” è apparentemente il dialogo tra il signore e il suo servitore, il padrone e il suo servo, ma in realtà nasconde le verità di differenti esistenze e ceti sociali.

“dEVOLUTION” è uno spettacolo di matrice visuale che nasce dal paradosso: Chi è il signore di chi? Chi il padrone, chi il servo? Quale la società egemone, quale quella subalterna?

Lo spettacolo conduce lo spettatore, tra silenzi inestinguibili e immagini simboliche, troppo semplici da lasciare sospese, in un vortice “morale” sul valore del potere e della sua impossibilità di condivisione.

La pièce si approccia a tematiche di carattere “morale” attraverso l’ausilio di favole dell’autore greco Esopo, favole che sono veri capolavori di narrazione rapida e precisa. “dEvolution” è una nuova produzione del Teatro Zeta ed è la seconda parte di una Trilogia già iniziata con la messa in scena e produzione di “rEVOLUTION”.

Lo spettacolo nasce da un incontro tra artisti provenienti da differenti formazioni Rolando Macrini che si è formato presso La MaMa Experimental Theatre Club di New York e La MaMa Umbria International di Spoleto, Manuele Morgese che si formato con maestri quali Pino Micol, Livio Galassi e Maurizio Scaparro, Jared Mcneill che proviene dalla Fordham University di New York ed è stato assistente alla regia del maestro Peter Brook.

La programmazione prosegue con “I due Papi”, produzione AltraScena, sempre martedì 31 ottobre e mercoledì 1° novembre. Il testo scritto da Anthony McCarten vanta la traduzione di Edoardo Erba ed è diretto da Giancarlo Nicoletti. Sul palco del TBM saliranno Giorgio Colangeli e Mariano Rigillo, affiancati da Anna Teresa Rossini, Ira Fronten e Alessandro Giova.

Dall’autore premio Oscar per “Bohemian Rhapsody”, “L’ora più buia” e “La teoria del tutto” arriva il testo teatrale da cui è stato tratto un film Netflix di grande successo.

Dieci anni fa, Benedetto XVI sbalordiva il mondo con le sue dimissioni, le prime dopo più di sette secoli.

Cosa ha spinto il più tradizionalista dei Papi alla rinuncia e a consegnare la cattedra di Pietro al radicale ed empatico cardinale argentino?

Interpretato da due grandi attori del nostro panorama, Giorgio Colangeli e Mariano Rigillo, “I due Papi” è stato accolto come ‘un lavoro strepitoso’ al suo debutto al Festival di Borgio Verezzi. Il testo teatrale di Anthony McCarten – incalzante e profondo, avvincente e ironico – è stato adattato per il cinema e nominato come miglior sceneggiatura agli Oscar, e ai Golden Globe; la produzione italiana – unica al mondo autorizzata dall’autore – è firmata dal regista Giancarlo Nicoletti, vincitore del Premio Nazionale “Franco Enriquez” per la Miglior Regia.

L’imponente scena di Alessandro Chiti, che riproduce dai giardini di Castel Gandolfo alla terrazza di San Pietro fino all’iconica Cappella Sistina, ha ricevuto il Premio “Mulino Fenicio” per la Migliore Scenografia.

Non fatevi ingannare dal titolo, perché “I Due Papi” non vuole tediare con nessuna soporifera dissertazione teologica.

Fra documento storico, humor e dramma, lo spettacolo ripercorre non solo i giorni frenetici che portarono dalla rinuncia di Benedetto all’elezione di Francesco, ma anche le “vite parallele” di due uomini molto diversi, accomunati dallo stesso destino.

E, soprattutto, ci racconta la nascita di un’amicizia – speciale e inaspettata – fra due personalità fuori dall’ordinario.

Al centro di tutto, una domanda senza tempo: quando si è in crisi, bisogna seguire le regole o la propria coscienza?

Scene: Alessandro Chiti; costumi: Vincenzo Napolitano e Alessandra Menè; disegno luci e fonico David Barittoni.

“Nell’ardore della nostra camera”, produzione Ipazia Production, sarà in scena da giovedì 2 a sabato 4 novembre, per la drammaturgia di Massimo Sgorbani.

Paolo Orlandelli cura la regia e vede protagonista Donatella Busini. “Questa stronzata della famiglia”.

Nel delicato momento di passaggio tra il secolo XX° e il XI°, quando cadono i tabù e la religione cattolica comincia a collassare sotto il peso dell’anacronismo e dell’ipocrisia, Sgorbani apre e fotografa il contenuto di uno di quegli “armadi” che in molti preferiscono tenere ben chiusi, perché fa male constatare la piccolezza e la meschinità di un’educazione che ha prodotto soprattutto dei rivoltanti mostri.

Dei testi di Massimo Sgorbani si dice che siano delle confessioni: è vero, perché consistono nella trascrizione di pensieri e di moti interiori spesso impronunciabili.

Ma la pratica più estrema esercitata da Sgorbani è la vivisezione.

Come il suo sguardo riesca a cogliere e la sua penna a descrivere i rimuginamenti che gorgogliano nei più profondi recessi dell’animo umano, è un mistero che sorprende Sgorbani stesso.

Imbarcato in un una sonda microscopica, improvvisamente solo per l’intimità alla quale l’autore lo costringe, lo spettatore procede tra gli strettissimi meandri del cervello, si inerpica lungo i gangli e scivola nelle sinapsi, tra sogni, ricordi e avvenimenti, per fuoriuscire dagli occhi, dal naso, dalla bocca, dalle orecchie, dalla vagina o dal glande di personaggi di una mostruosa umanità nella quale è impossibile non riconoscersi. Un’esperienza sconvolgente e mai provata prima. Buon viaggio.

Domenica 5 novembre conclude la settimana lo spettacolo per bambini “Il piccolo principe e il suo universo”, produzione Teatro Le Maschere, per proseguire da lunedì 6 a giovedì 9 novembre con le repliche infrasettimanali scolastiche.

Tratto da Il piccolo principe di A. De Saint e L’universo del piccolo principe di Francesco Palla vede in scena Gigi Palla, Valentina Marziali e Gabriella Praticò. Il racconto di Antoine di Saint-Exupéry è sostanzialmente la storia di un viaggio.

Un viaggio interstellare che ha come punto d’arrivo il nostro pianeta.

Si può interpretare questo viaggio in tanti modi: scoperta, crescita, conoscenza.

Il piccolo principe e il suo universo, forte contributo tratto dall’opera di Francesco Palla, L’universo del piccolo principe, ricostruisce le tappe di questo viaggio cosmico, dapprima per il suo tratto intergalattico, tra i diversi asteroidi nei quali si posa di volta in volta il protagonista; poi nel deserto del Sahara, dove avrà luogo il fondamentale incontro tra il piccolo principe e Antoine.

Costumi: Carla Marchini; scene: Giuseppe Convertini; musiche: Alessandro Cercato; luci: Roberto Pietrangeli; assistente regia: Gabriella Praticò; assistente costumista: Amedeo D’Amicis; illustrazioni: Sylvie Duvernoi; contributi video: D’emblée Film.

Il progetto è realizzato con il sostegno del Ministero della Cultura – Direzione Generale Spettacolo ed è vincitore dell’Avviso Pubblico Lo spettacolo dal vivo fuori dal Centro – Anno 2023 promosso da Roma Capitale – Dipartimento Attività Culturali.

Tor Bella Monaca Teatro Festival Teatro in famiglia.


TEATRO TOR BELLA MONACA

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