di Harold Pinter
traduzione Alessandra Serra
regia Duccio Camerini
con Lorenzo Mastrangeli – Mick
Leonardo Zarra – Aston
Duccio Camerini- Davies
aiuto regia  Marcello La Bella e Lorenzo Rossi
produzione Florian Metateatro

Debutta in prima assoluta al Teatro Lo Spazio, dal 16 al 19 novembre, IL GUARDIANO di Harold Pinter con la regia di Duccio Camerini.

Due fratelli e un vecchio.

Una stanza di periferia che sembra più un magazzino, accerchiata da immigrati di tutte le razze, in una grande città ormai grottesca.

Tutto comincia quando Aston porta in quella “casa” un uomo che ha incontrato mentre litigava in un bar.

L’uomo è un vecchio, forse un vagabondo.

Presto verrà fuori anche l’altro fratello più giovane, Mick.

Il vecchio capisce subito che quel posto per lui è una opportunità; ma per riuscire a restare lì dentro, e forse arrivare a ricoprire il ruolo di “guardiano”, come gli è stato promesso, sa che dovrà giocare una partita diversa con ognuno dei due “proprietari”.

E i due fratelli non si sottraggono, non hanno un lavoro vero e proprio, passano molto tempo dentro quel luogo inclassificabile.

Una situazione ridicola e con un fondo di minaccia, che un triangolo di dipendenze tra i personaggi rende sempre più aggravata e più ridicola.

È il vecchio ad essere più scaltro dei due, soprattutto quando cerca di mettere i fratelli l’uno contro l’altro?

Oppure il suo tempo con loro aveva una scadenza, che era stata decisa fin dall’inizio?

E i due ragazzi sono davvero confusi e inconcludenti come sembrano, giovani e fragili nel loro spaesamento (Aston perfino affetto da una patologia che forse anni prima gli aveva fatto soffrire le scariche di un elettroshock)?

Oppure il loro incontro col vecchio è soltanto una trappola, pura e centellinata violenza, non sanguinaria come quella praticata dai protagonisti di “Arancia Meccanica” o di “Funny Games”, ma non per questo meno efficace?

Nonostante appartenga al primo periodo di Pinter, è del 1960, Il Guardiano è stato sempre giudicato come una delle vette del futuro Premio Nobel.

Un capolavoro calato nella working people che usa comicità banalità e minaccia (le armi più affilate del suo autore), e che è tuttora inclassificabile: una commedia sul potere tra personaggi senza potere.

Disturbante forse anche più di allora, se vogliamo dirla tutta.

Basta fare il conto delle guerre e degli orrori che siamo stati costretti ad ingoiare in questi ultimi sessant’anni.


TEATRO LO SPAZIO

Via Locri, 42 – Roma

Informazioni e prenotazioni: 06 77076486  /  06 77204149
info@teatrolospazio.it

Orario spettacoli: ore 21.00, domenica ore 17

Biglietti: € 15 – ridotto: € 12

(bar aperto per aperitivo dalle 20.00)

Riceviamo e pubblichiamo

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