Palconews. Festival “Entrature>Sonore” il 6 e 7 aprile alla Fonderia delle Arti a Roma

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2024-04-04 | 10:57h
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ENTRATURE > SONORE

festival che mette in relazione diversi generi di spettacolo dal vivo

un progetto di Tuttoteatro.com

Al via sabato 6 e domenica 7 aprile

Fonderia delle Arti – Via Assisi, 31 – Roma

In programma per le prime due giornate il debutto di House primo studio di Manuel D’Amario e Aurora Miriam Scala, il liveset di Jomoon, la compagnia ravennate Nerval Teatro con La buca, la proiezione di Il Senso di Roma e l’incontro con Livia Cannella, lo spettacolo All you can vax di e con Enoch Marrella, il vjset di Andrea Romoli e tante iniziative per i più piccoli.

Il progetto è vincitore dell’Avviso Pubblico “Raccolta di Proposte progettuali per la realizzazione di eventi, manifestazioni, iniziative e progetti di interesse per l’Amministrazione capitolina di rilevanza cittadina” promosso da Roma Capitale in collaborazione con Zètema Progetto Cultura.

Prende il via ENTRATURE > SONORE, il nuovo festival ideato e organizzato da Tuttoteatro.com per mettere in dialogo generi e linguaggi e approdare a forme ibride di spettacolo e di condivisione dei luoghi teatrali.

Con la cura di Mariateresa Surianello, e la complicità di Elisa Bianchi ed Elisabetta Mancini, il 6 e il 7 aprile presso Fonderia delle Arti, avranno inizio le prime due giornate di  performance, liveset e concerti, djset e vjset, incontri e proiezioni, letture e attività di formazione che si alterneranno ai debutti delle nuove produzioni di Tuttoteatro.com, in un programma variegato e incentrato sul confronto tra espressioni artistiche e professionalità differenti.

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Ampio spazio anche a bambine/i, che potranno incontrare il suono attraverso letture animate, giochi interattivi e merende. In programma, il sabato mattina, due appuntamenti divisi per fasce di età 3-6 anni e 7-10 anni, con Flavia Bassi e la libreria Una Montagnola di storie, per avvicinare i più piccoli all’oggetto libro e sviluppare la loro voglia di leggere.

ENTRATURE > SONORE sarà occasione per allestire, in prima assoluta, il 6 aprileHouse, primo studio di Manuel D’Amario e Aurora Miriam Scala, un lavoro sulla crescita, sull’evoluzione del protagonista nello sviluppo della sua passione per l’electronic dance music. In scena D’Amario con la sua consolle in un riattraversamento ironico e sentimentale dei brani che hanno segnato gli anni Ottanta.

House è un viaggio alla scoperta di sé e di cosa si desidera essere. Jacopo è la voce narrante, il protagonista che racconta, attraverso varie vicissitudini, i tanti cambiamenti che caratterizzano la sua crescita.

Mutamenti e sconvolgimenti non sempre chiari dentro di lui, ma che vive con tenacia e allo stesso tempo debolezza, accompagnato dall’inseparabile alleata: la musica house. House come casa ideale, nella quale Jacopo vive e immagina, e vede chiaramente dentro quelle note ciò che potrà essere il suo futuro, nonostante gli inciampi del suo presente.

Il rapporto con la musica è onirico e di evasione, gli permette di estraniarsi e allo stesso tempo di trovare l’energia per crescere e vivere.

Un racconto sul confronto/scontro con questa società, sulla volontà di un giovane di andare oltre il senso del fallimento e di trovare la sua collocazione sociale attraverso la musica.

In un mondo che lo vuole pronto e compiuto nel più breve tempo possibile, costretto a una logica di perfezione imperante, Jacopo si aliena ed evade per sentirsi potente in questo altrove che solo la musica gli può donare.

Il 7 aprile la compagnia ravennate Nerval Teatro torna a Roma con La buca di Elisa Pol e Maurizio Lupinelli, anche regista, un appuntamento denso di sorprese e di inventiva, che si scatena a partire dalla reinvenzione delle situazioni e della natura dei personaggi beckettiani.

Lo spettacolo rappresenta l’avvio di una progettualità teatrale che vede protagonista Carlo De Leonardo, attore diversamente abile che, in coppia con Lupinelli, restituirà l’essenza stralunata e surreale dei personaggi di Samuel Beckett.

Un percorso denso di sorprese e di inventiva che raccoglie spunti da opere quali Aspettando Godot, Finale di partita, Giorni felici e L’ultimo nastro di Krapp, e renderà lo spettatore testimone di un gioco teatrale che vive a metà tra improvvisazione, spontaneità, ma anche una sempre crescente consapevolezza scenica che si traduce in una potenza evocativa che sprigiona dagli attori in scena.

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