Ben 50 mila abitanti avevano fatto una petizione per l’albero sradicato dal papa, iniziano gli addobbi in Vaticano. Firmatari non ascoltati

“Il papa e in Vaticano iniziano ad addobbare l’8 dicembre”, dice Naike Rivelli durante la diretta delle 17 sulla nostra Web Radio.

“L’albero viene commissionato, pagato e dato al Vaticano che dovrebbe essere l’eccellenza per la compassione”, risponde poi Lorenzo Lombardi Dellamano.

I due sono entrambi dei volti noti nel mondo dello spettacolo e dell’editoria; oggi hanno scelto il nostro palinsesto per dire il loro pensiero in merito a ciò che il Vaticano continua a fare, di Natale in Natale.

“Perché sua eccellenza non ascolta i 50 mila firmatari della petizione?”, chiede Dallamano.

“Io penso siamo arrivati a un punto dove le persone importanti si sono talmente altolocate che non danno una risposta. La notizia della petizione è uscita sull’Ansa ma non è stato detto niente e l’albero è stato tagliato. Cosa ne pensi che alberi centenari vengono buttati per fare giocattoli della Caritas o di questo albero?”, risponde poi Naike Rivelli.

“Io sono per le piante, pensa che una delle città più calde del mondo, Cartagena (Colombia), ha piantato 8 miliardi di alberi facendo calare la temperatura in città di 8 gradi. L’importanza delle piante è fondamentale. Anche per questo, l’abbattimento per fine ludico non lo capisco. Veramente non c’era un modo per imitare un albero vero?”, dice poi Dallamano.

Rivelli-Dallamano, il pensiero sull’albero del Vaticano – Talkcity.it

Rivelli: “L’idea di una fast fashion dagli scarti di qualcosa non sarebbe male, è il papa che dovrebbe usare un albero con simbologia diversa”.

Dallamano: “Voglio provocarti, l’Italia è un Paese di dietrologia e se fosse stato lo stesso Vaticano a chiedere e il paese a prodigarsi? Il Vaticano perché non si è rifiutato?”.

Rivelli: “Io mi domando, se il papa sa  questa cosa. Per me neanche la sa, e ciò è grave”.

Dallamano: “È informato però”.

Rivelli: “Forse è più importante l’appuntamento con la moglie di Zelensky, la religione è diventata politica”.

Dallamano: “Lo è sempre stata. Comunque, potrebbero pensare che non è vero e che non hanno raccolto firme etc.”.

Rivelli: “Io ti ho mandato un articolo dell’ANSA”.

Dallamano: “Io non dico che non è vero, ma il titolo dell’Avvenire dice che è una bugia inventata per alzare polemiche”.

Rivelli: “Sai quanto costa spostare l’albero? Qualcosa che si poteva fare con qualcos’altro di intelligente anche coinvolgendo i bambini”.

Dallamano: “Non voglio parlare di certi temi però è incredibile che ogni Natale bisogna avere certe polemiche ti ricordi Spelacchio?”.

Rivelli: “Ok ma non era  il papa, era il sindaco e fa parte della politica. Loro ignorano di default il popolo ma il papa non è la Raggi, dovrebbe essere il nostro raggio di sole il papa”.

Dallamano: “Tu sei testimone oculare della presenza della signora Zelensky in due programmi RAI”.

Rivelli: “Io ero in Rai e so solo che è andata da Bruno Vespa, ero qua e ho visto arrivare macchine e guardie del corpo, roba assurda, pensavo stesse arrivando JLO, costano tanti soldi tutti questi bodyguard. Chiedendo mi hanno detto è la moglie di Zelensky, io sono stata quasi calpestata dalle sue guardie del corpo”.

Dallamano: “Sarà ospite a 5 minuti e a Porta a Porta. Ha con sé 10 o 20 guardie del corpo più due tre macchine blindate”.

Rivelli: “Ho visto s’è bloccata tutta la RAI. Io l’ho visto di persona”.

Dallamano: “Sarà in diretta con Crosetto, avevamo bisogno di questa signora?”.

Rivelli: “Potrà dire qualcosa, non lo so, io so solo una cosa mi ha disturbato la storia delle guardie del corpo visto il momento difficile, sono spese”.

Dallamano: “Magari è qui a chiedere soldi, cito Trump che ha detto di Zelensky: questo ragazzo deve essere l’uomo più intelligente del mondo perché torna sempre con i soldi quando sua moglie si muove”.

Rivelli: “Abbiamo un sistema sanitario a pezzi, dovremmo concentrarci più su noi stessi. Se fai la pace ti concentri su te stesso, se fai la guerra no”.

Dallamano:“C’è una nazione che porta pace con la guerra, quella coi cowboy. In tutto questo il Vaticano, il quale ha fatto poco per questo albero (sempre mosso dal massimo della compassione sulla terra) secondo te non si è esposto poco con la guerra?”.

Rivelli: “No sono concentrati sugli animali, a prendere a schiaffetti le vecchiette in chiesa e a dire a noi di fare figli. Quindi è distratto”.

Dallamano: “Ironia?”.

Rivelli: “Era un colpo di tosse. Io ero cattolica oggi sono una meditante, da piccola il papa mi rappresentava qualcosa, oggi mi rappresenta tutt’altro. Non puoi esserci per la moglie di Zelensky e non per il paesino che vuole l’albero”.

Dallamano: “Quando è stato eletto io, rimanendo a guardare senza studiare (non ho simpatia per il sistema clericale), ma mi dava l’idea di qualcosa di diverso e il taglio delle spese del Vaticano lo ha dimostrato. Poi è successo qualcosa, come se l’Italia ti inglobasse, come succede con i politici”. 

Rivelli: “Ci voleva una risposta pubblica a chi nella notte e anziano si è messo ad abbracciare l’albero; ma dagli una risposta, se no che stai facendo lì a fare il papa?”.

Ancora Rivelli sul tema Scientology: “Ho letto il libro da cui nasce e ha come delle frasi scritte da Gesù e l’ideologia è bellissima, ma la setta con il posto chiamato Central mi inquieta. Non ho dietrologia per dire che è una setta, ma mi sa di setta”.

Dallamano: “Un po’ a tutti sembra. Ma il 21 novembre 2024, sai che giornata è?”.

Rivelli: “Dell’albero, ecco perché ne parliamo, lo so perché seguo tutti gli ambientalisti; è un po’ che ne parlano”.

Dallamano: “Secondo me, uno dei grossi problemi della politica italiana, e il Vaticano sembra simile, sono gli uffici stampa. Non sanno fare il loro lavoro”.

Rivelli: “Non possiamo vivere in un mondo di errori di comunicazione. Facciamo un albero di vestiti usati, invece il messaggio che traspare è che non gli frega proprio niente. Io so io e voi…. Se nessuno vuole l’albero, perché fare queste forzature? Ogni anno è così. Dovrebbero inventarsi, a partire da ogni zona dell’Italia, un albero di scarti ed esserne scelto uno dal Vaticano“. 

Dallamano: “Un’idea sarebbe un albero fatto di armi mai più utilizzate”.

Michelangelo Loriga

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